“La conversione dei Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato il piano di riordino ospedaliero”. Il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha giustificato così la chiusura dei Punti di Primo Intervento in tutta la Regione durante la presentazione di una proposta di delibera di riordino dei Ppi in Giunta.

Dal primo maggio, infatti, la Puglia dirà addio a ben 39 Punto di Primo Intervento che non superano i 2-4 accessi al giorno. Al loro posto ci saranno dei Presidi Medicalizzati del 118.

Una scelta descritta praticamente come obbligata dallo stesso Emiliano: “Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70”.

La conversione dei Ppi in postazioni medicalizzate del 118 non dovrebbe comportare disagi per i cittadini: “La chiusura non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria – sottolinea il Governatore – perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l’auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse”.

“Non stiamo smantellando nulla e non stiamo tradendo nessuno – ha continuato Emiliano – dobbiamo attuare una riconversione che ci chiede il Ministero, sempre nell’ottica della messa in sicurezza i cittadini e nell’ottica di condivisione degli interventi con i territori. Ma ripeto, per i cittadini non cambia nulla. I Punti di primo intervento infatti possono essere anche pericolosi per loro. Dobbiamo imparare che per un taglio al dito, non dobbiamo andare né al Pronto soccorso né nei PPI”.