Un monumento per le 23 vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016. La proposta arrivata dal presidente del Consiglio comunale, ex assessore ai Trasporti, Michelangelo Cavone e dalla consigliera Francesca Pietroforte, ha suscitato molte polemiche.

“Una scelta fatta in buona fede – dice la Pietroforte – con l’intento di ricordare chi quel giorno ha perso la vita. Non sapendo ci fosse un’associazione dei parenti delle vittime, non abbiamo pensato di convocarli”.

“Ci scusiamo per aver sbagliato i tempi della pubblicazione del bando – spiega Cavone – ma siamo stati costretti a farlo per non perdere i soldi stanziati dalla Città Metropolitana. Non avremmo mai pensato di strumentalizzare una tragedia a favore della campagna elettorale. Sono contento che grazie all’incontro di oggi siamo riusciti a trovare un accordo”.

L’Associazione Stragi Treni in Puglia, ASTIP, capeggiata dalla presidente Daniela Castellano, nonché parente di una delle vittime, era fortemente contraria alla realizzazione dell’opera: “Leggendo il bando e visti i tempi in cui è stato pubblicato – dice la Castellano, supportata dagli altri parenti presenti durante l’incontro – ci è sembrata una manovra messa in atto per l’inizio della campagna elettorale. Quando non c’è un dialogo le notizie possono essere distorte. Oggi abbiamo finalmente avuto modo di chiarire la posizione da ambo le parti e rimandare il tutto dopo la campagna elettorale”.

Tra i pareri contrari una sola mosca bianca: “È giusto che venga fatta questa opera d’arte – dice Anna Aloysi, sorella di una vittima – per ricordare chi quel giorno ha perso la vita. Rispetto ad altri io e la mia famiglia siamo costretti a lottare per i diritti di mia sorella. Nonostante vivesse con i miei genitori non è stato previsto alcun risarcimento”.

L’8 febbraio i parenti, dopo aver letto il bando, diranno le loro idee per il luogo e la fattura dell’opera d’arte dedicata alla 23 vittime della strage ferroviaria avvenuta il 12 luglio 2016 sul binario tra Andria e Corato.