“Neanche il più cattivo dei militanti di Noi con Salvini avrebbe potuto immaginare un cosa del genere, gli stessi immigrati che ieri sono venuti ad Altamura, si sono spaventati. Alcuni di loro hanno detto di voler tornare ad Alberobello perché lì stanno meglio. Parliamo di nuclei familiari, alcuni con bambini, veri profughi che meritano tutta l’accoglienza”. Rossano Sasso, coordinatore regionale Puglia di Noi con Salvini, fa il punto su quanto sta accadendo nella città federiciana.

“Nessuno tra i residenti di Altamura sapeva niente – racconta Sasso – pare che il Prefetto abbia detto agli immigrati di trasferirsi poiché ad Alberobello non si stavano trovando bene. Appena arrivati, si sono resi conto che in via Bresso la situazione sia insostenibile, anche 5-6 persone in stanze piccole. Chiederemo al Prefetto di poter entrare, vogliamo renderci conto in che modo questa accoglienza viene realizzata”.

“Siamo stati attaccati duramente dalla diocesi, dal Vescovo, noi siamo razzisti a prescindere – commenta sarcastico – chiediamo allora al Vescovo di andare a vedere in che condizioni vivono in quell’immobile. Se gli stessi immigrati hanno visto una situazione tale da indurli alla fuga, rendiamoci conto che la filiera commerciale dell’accoglienza sta fallendo anche ad Altamura”.

“L’invito –  ha aggiunto – è quello di trovare delle soluzioni opportune. Non si può creare un ghetto in un centro abitato, i primi a risentirne saranno gli immigrati o i residenti, che ancora una volta subiscono delle imposizioni senza essere interpellati”.

“Molti militanti hanno regalato giocattoli a questi bambini, si sono scattati delle foto insieme, è una questione di buon senso. Il 6 giugno – ha concluso Sasso – il Prefetto venga in consiglio comunale a dare informazioni e poi vada a rendersi conto che via Bresso non è un centro di accoglienza, è l’ennesimo tentativo, purtroppo concretizzato, di una speculazione, fatto innanzitutto sulla pelle degli immigrati e poi anche degli italiani”.