L'isola ecologia in via dei Mille...

Il rapporto dei baresi con la raccolta differenziata, e più un generale con la gestione dei rifiuti, decisamente non va. Caso mai ce ne fosse bisogno, basta dare un’occhiata ai bidoni dell’indifferenziata il lunedì mattina, quando dovrebbero essere vuoti dato il divieto di conferimento e invece spesso e volentieri traboccano, oppure, tornando alla differenziata, basta uno sguardo sui cassonetti appositi, che spesso traboccano di sacchetti con qualunque cosa, anzi che con solo carta, plastica, etc.etc.

A suffragare una teoria, ci sono i dati di Amiu. La percentuale di raccolta differenziata è al 38%, che potrebbe sembrare anche incoraggiante pur essendo scarsissimo, se non fosse per il fatto che gran parte di quanto separato a fatica dai baresi finisce lo stesso in discarica. Sì, in discarica, perché piena di “impurità”. Quanti sanno, per esempio, che i contenitori andrebbero sciacquati prima di buttarli? O che andrebbero staccate le etichette? Il problema non è tutto e solo qui, nel senso che nei contenitori dedicati ci finisce qualsiasi cosa. Circa il 40% del contenuto nei raccoglitori per il vetro non c’entra nulla, col risultato di contaminare il prezioso “rifiuto”, lo stesso dicasi per il 10% della plastica, il cui restante 90% è però impuro a metà. Tutto questo si traduce in un doppio danno economico per l’Amiu: da un lato il mancato introito, circa 800mila euro, dall’altro per la spesa sostenuta al suo smaltimento in discarica, quasi 300mila, solo per parlare della plastica.A cui bisogna aggiungere il vetro, la carta e l’organico. Si tratta di tanti soldi, che avrebbero fatto molto comodo a tutti.

Contro gli zozzoni e l’abbandono di ingombranti, altro tasto dolente del rapporto tra la città e i rifiuti, il Comune ha da tempo lanciato il guanto di sfida sfoderando l’arma delle fototrappole, le telecamere “nascoste”. Le virgolette sono obbligatorie, purtroppo. La Legge infatti impone l’affissione dei cartelli di avvertimento: area sottoposta a videosorveglianza. Dal momento che sono sotto la diretta responsabilità dell’Amiu, basta fare 2+2 per capire ci di cosa si tratta e il gioco è fatto. Certo stanno dando qualche risultato, ma prima di vantarsi della trovata geniale, qualcuno in Comune avrebbe dovuto dare una ripassata alle leggi dello Stato.