Siamo tornati al villaggio rom di Japigia, dopo la promessa fattaci da Daniel Tomescu, capo della comunità, di ripristinare la situazione nella proprietà del signor Di Giuseppe. I lavori di pulizia hanno richiesto qualche giorno in più della settimana promessaci da Tomescu, ma a noi non interessava stabilire un record, quanto che la situazione tornasse alla normalità.

Effettivamente l’area di proprietà di Di Giuseppe è stata sgomberata dai rifiuti e dalle masserizie che alcuni ospiti del campo vi avevano depositato, allargandovi le proprie baracche, i varchi di accesso al rudere usato come latrina sono stati chiusi, così come i buchi nella recinzione metallica perimetrale. Ora si aspetta che l’Amiu provveda al ritiro dei rifiuti, già segnalati, che dovrebbe avvenire in settimana.

«Abbiamo fatto il nostro – spiega Tomescu – e anche ciò che non era di nostra competenza. Abbiamo pulito l’erba alta, oltre i nostri rifiuti, e chiuso gli ingressi alla casa disabitata, che è di proprietà di Di Giuseppe. Ora, però, visto che il rudere accede a delle grotte e che la rete metallica di recinzione è pericolosa e ad altezza bambino, sarebbe giusto che anche Di Giuseppe facesse la propria parte, per una questione di sicurezza».