Siamo tornati ad occuparci della Casa della Salute di Casamassima ad inizio settimana, con il sindaco Vito Cessa che ha scritto ai medici di medicina generale. La situazione rispetto alla nostra incursione di gennaio non è cambiata e adesso il Movimento 5 Stelle chiede l’intervento della Regione.

“Nel febbraio dello scorso anno – dichiara il consigliere regionale Mario Conca – l’allora Direttore Generale dell’ASL BA, dottor Domenico Colasanto, rispondendo ad una lettera del nostro portavoce alla Camera dei Deputati, Giuseppe D’Ambrosio, riferiva che per avviare il progetto della Casa della Salute di Casamassima sarebbe stato necessario completare il percorso di costituzione del Centro Polifunzionale Territoriale”. In seguito a ciò ci sono stati diversi incontri promossi da un comitato di cittadini finalizzati ad ottenere la disponibilità dei medici di medicina generale a partecipare alla costituzione del CPT. Lo stesso sindaco Vito Cessa ha incontrato, lo scorso 8 ottobre, i medici di medicina generale chiedendo loro una relazione chiara sui bisogni di cui necessitano al fine di partecipare alla costituzione del CPT, posto che la ASL non ha fornito risposte alle loro richieste.

“Per i lavori sono stati spesi 2 milioni e 900 mila euro – afferma Conca, che prosegue – un enorme spreco che ha spinto gli attivisti 5 stelle di Casamassima a depositare, lo scorso marzo, un esposto alla Corte dei Conti al fine di perseguire il danno erariale subito dai cittadini.”

Il consigliere pentastellato ha quindi depositato in consiglio regionale, nella giornata di mercoledì, una mozione che impegni la giunta ad avviare tutte le iniziative utili, servendosi di tutti i mezzi a propria disposizione, affinché venga costituito il CPT e si proceda all’apertura della Casa della Salute. “Per i cittadini, non solo quelli casamassimesi, l’apertura della Casa della Salute apporterebbe benefici sia in termini di servizi, sia in termini di qualità delle prestazioni di cui si andrebbe ad usufruire – conclude il consigliere 5 stelle – e non è possibile che una struttura allestita di tutti gli arredi e dei macchinari diagnostici che ne permettono l’avvio continui a rimanere ancora bloccata”.