Bari è una città di contraddizioni. Una metropoli dove i membri della giunta comunale lasciano la loro auto nei Park & Ride e vanno al lavoro con i mezzi dell’Amtab mentre il direttore generale della stessa municipalizzata dei trasporti, nominato dal sindaco, viaggia su un bolide noleggiato dall’azienda e rifornito col carburante destinato ai pullman. In un certo senso, anche lui usa i mezzi dell’Amtab.

Torniamo a parlare di Francesco Lucibello, già direttore generale in Stp, ora anche di Amtab. Uno stipendio da 145mila euro lordi annui in 14 mensilità che percepirà anche in caso di riduzione delle funzioni. Ancora, 25 buoni pasto al mese da 5,29 euro l’uno, utili a cosa non si sa dal momento che, avendo un contratto part-time, il direttore è a Bari due, massimo tre giorni a settimana. Non bastasse, in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, L’Amtab verserà un’indennità di preavviso più una supplementare corrispondente a 24 mensilità.

Oltre a tutto questo, Lucibello ha ottenuto alcuni benefit non da poco: risiedendo a Cosenza, a Lucibello è stata assegnata una casa a Bari, con un canone mensile di 700 euro, oltre spese di condominio, un telefono cellulare in uso promiscuo (motivi di lavoro e privati) e un’autovettura di sua scelta a uso promiscuo, comprensiva del carburante necessario, noleggiata da Stp per tre anni e nel cui contratto l’Amtab si è impegnata a subentrare. Tutto questo a carico esclusivo di Amtab.

L’auto è una Bmw 335d GT XDrive, 313 cavalli, motore v6 3000 diesel e un serbatoio da 57 litri. Col diesel a circa un 1,40 euro/litro, il pieno costa più o meno 80 euro. Oppure 80 biglietti di autobus, dal momento che il direttore generale fa riempire il serbatoio direttamente dal carburante destinato ai pullmann. Quando speravamo che anche Lucibello usasse i mezzi dell’Amtab, non intendevamo propriamente questo.

Già così la situazione basterebbe a sollevare diverse domande, ma a porre il carico da 11 è il comportamento del neo nominato direttore generale che, in poche settimane dalla sua entrata in funzioni, ha promosso in totale 25 dipendenti dell’azienda, nonostante Decaro avesse specificato che la municipalizzata non potesse sostenere nuove promozioni, e poi licenziato 10 lavoratori tra elettrauto e meccanici interinali, decisione poco comprensibile, considerando quanto siano vecchie le vetture Amtab e quanto abbiano bisogno ogni giorno degli interventi di questi operai altamente specializzati per camminare.

Insomma, appare chiaro ormai che c’è qualcosa che non va. I sindacati sono sul piede di guerra sia per il compenso e i benefit del direttore generale che per il suo operato. L’azienda è sempre più a pezzi e mentre Lucibello gioca al piccolo feudatario, il sindaco Decaro prende carta e penna e scrive al presidente dell’Amtab, Tobia Binetti, per invitare il Consiglio di Amministrazione ad accelerare la predisposizione del bilancio di esercizio del 2014, così da procedere, subito dopo l’approvazione, con la nomina di un nuovo CdA. La domanda a questo punto è: perchè tutto questo compenso a fronte di scelte fortemente discutibili? Perchè Decaro non chiede conto a Lucibello delle sue decisioni? Che sotto ci sia qualche motivo che garantisca al direttore generale Amtab di agire indisturbato, magari di tipo politico?