Nella colmata di Marisabella, all’ingresso del porto di Bari, c’è un tir dimenticato, o sarebbe meglio dire ignorato, da tre anni. Giunto lì col suo carico di lana grezza per espletare le pratiche doganali, non ha più lasciato il parcheggio. Adesso, dopo più di 36 mesi alle intemperie, le balle che sigillavano il carico sono quasi completamente degradate e la lana, ormai esposta, è diventata nido per i topi.

Le segnalazioni a riguardo all’Autorità Portuale sono diverse e da più parti. Risulta che anche la Capitaneria di porto abbia inviato comunicazioni in merito, l’ultima, in termini di tempo, quella del presidio di polizia dell’area. Gli agenti hanno repertato il camion e trasmesso la documentazione alla questura per testimoniare il deperimento dei materiali e il danno all’ambiente procurato.

Nonostante tutto questo, il tir è ancora lì a perdere pezzi, a spargere lana sporca nell’aria e per la colmata, a offrire rifugio a topi e insetti e a inquinare, costituendo, oltretutto, un pericolo concreto, vista l’alta infiammabilità del materiale che contiene e che disperde, in un area costantemente affollata di autocisterne di benzina. L’Autorità Portuale finge che quel camion non esista. Forse aspetta che si dissolva completamente da solo, forse ci penserà una banale cicca di sigaretta.