Torniamo a parlare dei ROT, i rifiuti ospedalieri trattati, difficili da smaltire della postazione del 118 all’interno del Tribunale di Bari. A poco meno di un mese dal nostro primo articolo sulla vicenda, di fatto, non è cambiato nulla: dopo un’iniziale fase di miglioramento, ci sono arrivate altre fotografie in cui sono immortalati altri cumuli di rifiuti.

La collocazione del punto di stoccaggio dei contenitori, dietro un cancello perennemente chiuso, ne rende difficoltoso il recupero e lo smaltimento. Capita così che i recipienti di infermeria: sangue, urina, fiale di farmaci, siringhe, tutto materiale potenzialmente infetto, rimanga per molto tempo esposto in una zona di passaggio per avvocati, giudici, impiegati e utenti del Tribunale, trovandosi vicino al bar del Palazzo di Giustizia.

Già il giorno dopo la nostra segnalazione, i ROT erano stati rimossi dal punto di raccolta e per qualche tempo lo smaltimento è stato solerte ma poi, pian piano, la situazione è tornata al vecchio costume e la foto in alto, scattata ieri sera (5 settembre) alle ore 20, mostra nuovamente l’accumularsi dei contenitori di diversi giorni.

Insomma, più le cose cambiano e più restano le stesse, soprattutto tenendo in considerazione l’inadeguatezza dei locali del Tribunale utilizzati come postazione del 118. Due stanzette in cui ci sono scrivanie, armadietti, farmaci e quattro operatori. Locali da cui in passato la postazione era stata sfrattata. Si era parrlato di un trasferimento nei locali della competente Circoscrizione. Alla fine, però, non se n’è fatto niente. Al netto delle promesse dell’assessore regionale alla Sanità Dinato Pentassuglia – al quale diamo fiducia – abbiamo avuto modo di verificare e denunciare che il sistema 118 pugliese vive nell’assoluto caos.