La storia di Lorenzo De Marco è talmente nota alle istituzioni che ormai rischia di rimanere per sempre senza una soluzione. Lorenzo, finito per strada insieme alla sua famiglia sei anni fa, quando l’azienda per cui lavorava è andata gambe all’aria, non è immune da colpe. A sentire qualcuno, non dovremmo indignarci neppure e lasciarlo a piangere sè stesso, essendo stato causa di molti dei suoi mali. L’estrema ignoranza di Lorenzo, che dopo 32 anni di lavoro rischia di non vedere neppure un euro di pensione, complica tutto. Ha firmato carte che non avrebbe dovuto firmare, non ne ha lette altre che avrebbe dovuto leggere. Il Comune lo ha aiutato, per carità. Per cinque mesi gli ha pagato l’affitto. Nelle condizioni dei De Marco ci sono centinaia di baresi. Dopo la mano tesa, però, tutto torna alla normalità: l’emergenza.

Ora Lorenzo, sua moglie e i suoi due figli, vivono in quattro posti diversi, grazie all’aiuto di alcuni amici che li ospitano. Non sono più una famiglia. Non sono soli al mondo, ma per ragioni sulle quali non si può sindacare, i familiari hanno deciso di voltargli le spalle. Ci mancherebbe, avranno tutte le ragioni di questo mondo. I De Marco non hanno i requisiti affinché possa essere assegnata loro una casa popolare. Si sono rivolti a un avvocato, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica, più per attirare l’attenzione che per la convinzione di poter vedere un po’ di luce fuori dal tunnel. Lorenzo vive di espedienti, quando nessuno gli allunga qualche spicciolo chiede l’elemosina. Lo fa anche davanti al palazzo comunale. Ormai è così conosciuto, che neppure ci si accorge della sua intervista mentre siede su una delle poltrone della sala giunta, quelle su cui si accomodano sindaco e assessori per decidere il futuro della città.

Pare – aspettiamo di avere conferme dall’amministrazione – gli sia stato proposto un alloggio a Taranto. Della vicenda, finita anche sulla ribalta nazionale, se n’è occupò il vecchio sindaco Michele Emiliano. Organizzò persino una riunione di famiglia, allargata ai parenti. Niente di fatto, però. Lorenzo, quella casa a Taranto l’ha rifiutata, perché si tratterebbe di mandarlo a chiedere l’elemosina nel capoluogo jonico, allontanandolo da quelle poche persone che gli danno una mano.

Siamo certi che si saprà trovare un compromesso per aiutare i De Marco a tornare a essere una famiglia. Una grande città non lascia nessuno indietro, anche chi nella sua vita ha commesso degli errori. Del resto, chi non non ha mai sbagliato? Aspettiamo di sapere dal sindaco e dagli assessori competenti se, per Lorenzo, sua moglie e i suoi due figli, possa esserci una speranza o, al contrario, se sono condannati per sempre a essere i fantasmi di corso Vittorio Emanuele.