Tecnicamente si chiama Servizio Autonomo di Radiologia a indirizzo Senolgico, ma i più lo conoscono come Saris. Lo ha fondato una ventina di anni fa il Prof.Vincenzo Lattanzio. Nel tempo il Saris è diventato un punto di riferimento in Italia e all’estero. Oltre agli oncologi, lavorano e si coordinano chirurghi plastici, psicologi e tutte quelle figure specialistiche di cui una donna che si trovi ad affrontare il tumore alla mammella può avere bisogno. Un centro di eccellenza, come si dice, o un modello se preferite, di cui vantarsi.

Entro il 2016, una legge europea impone ai paesi membri l’adozione di centri simili al Saris, peccato che sul futuro del centro di casa nostra incombano nubi fosche. Si parla di declassamento, da Unità Operativa Complessa a Unità Dipartimentale Semplice, il che, sempre stando ai “si dice”, porterebbe nel tempo ad una ridotta capacità funzionale che lascia intravedere la possibile chiusura. Un paradosso tutto all’italiana insomma.

Sono voci che abbiamo raccolto girando tra i padiglioni alla ultima Race for the Cure e che abbiamo voluto approfondire. Lo stesso prof.Lattanzio, come potete sentire nel video, getta acqua sul fuoco e si dice fiducioso che così non sarà. Stessa cosa non si può dire per il presidente di Komen Italia Riccardo Masetti e per le tante donne che invece sono pronte a dare battaglia se le voci fossero confermate.

Il punto è proprio questo, si tratta di voci non confermate, motivo per cui abbiamo voluto sentire il Direttore Generale del Policlinico di Bari Vitangelo Dattoli: «Non c’è nessuna modifica strutturale, di autonomia, di tecnologia, semplicemente passa da Struttura Operativa Complessa a Struttura Dipartimentale Semplice, invece del primario ci sarà il responsabile della struttura. Non se ne accorgerà nessuno esternamente, è solo un fatto giuridico. C’è una speculazione in atto e sono costretto a rispondere in maniera puntuale ogni volta che viene riproposto l’argomento».