Giuro, in 18 anni di onorata carriera non mi era mai capitato niente di simile. Teatro dell’ennesima farsa è, manco a dirlo, il Petruzzelli. Qualche giorno fa, in gran segreto – quello di Pulcinella – era arrivata la convocazione fulminea del consiglio di amministrazione. Può starci, perché quasi certamente al centro della discussione, che si preannuncia accesissima, potrebbe esserci la scrupolosa e temuta relazione annunciata dal sovrintendente Massimo Biscardi. Si parlerà del buco di circa 2 milioni di euro accumulato dall’ente; del mancato “prestito” del ministero e della circostanza, che non esclude un ridimensionamento della stagione operistca programmata a cuor leggero e con le casse vuote dal commissario Carlo Fuortes, promosso sovrintendente del teatro dell’opera di Roma. Argomenti top secret.

Ciò che però non immaginavamo è che i punti all’ordine del giorno della riunione di domani pomeriggio (27 marzo n.d.r.), fossero delicati al punto da “cacciare” i dipendenti dagli uffici al civico 12/A di via Putignani alle ore 14, pur pagando loro la giornata per intero. Tanto c’è Pantalone. La comunicazione, affissa in bacheca, con uno spillo dalla capocchia di colore blu, porta la firma dell’ex corista, ora capo del personale, Daniela Tedesco. Pensavamo di averle viste tutte. La farsa Petruzzelli è mutevole. A volte tragedia, altre volte commedia.

Il protocollo è il numero 24/risorse umane/amministrazione del 26/03/2014. Non è in verità la prima anomalia dietro le quinte. L’estate scorsa, ferie forzate per molti, ma non per chi era impegnato in alcune fondamentali operazioni contabili. La riunione del CdA, quasi certamente salterà. Ce lo auguriamo. La convocazione lampo non è piaciuta a molti dei consiglieri. Corrado Petrocelli, per esempio, avrebbe scritto una lettera particolarmente dura proprio per stigmatizzare le modalità della convocazione. Lui, per altri impegni, è fuori Bari e comunque non ci sarà. A pensarci bene, però, dopo tutto quello che abbiamo denunciato in quest’ultimo anno, la mezza giornata di regalo ai dipendenti per togliersi fuori dalle scatole orecchie e occhi indiscreti, è il male minore dell’opera buffa che sta ormai da mesi appassionando l’Italia intera.