In merito all’inchiesta sul Porto di Bari, la Ariete Soc. Coop. vincitrice dell’appalto per la gestione dei servizi di mobilità del Porto di bari, ci invia la precisazione che noi pubblichiamo di seguito.

 

Gentile Sig. Loconte,

Lo scorso 6 gennaio “Il Quotidiano Italiano” ha pubblicato un lungo articolo a Sua firma – intitolato: “Porto di Bari alla deriva, gestione viabilità: l’anno dell’Ariete e il dramma degli interinali storici (parte IV)” – in cui Ella ripercorre molteplici vicende riguardanti il Porto di Bari e, in particolare, alcuni aspetti inerenti La Ariete Soc. Coop., compagine che rappresento e che tre anni fa si è aggiudicata l’appalto del servizio viabilità portuale.

Il pezzo di cronaca in oggetto riporta una serie di notizie non corrette, e in alcuni casi del tutto non veritiere che impongono alcuni chiarimenti che, sono certo, il Vostro quotidiano vorrà pubblicare.

In particolare è doveroso specificare alcuni dati di fatto, peraltro facilmente riscontrabili a mezzo di una semplice verifica presso la Camera di Commercio:

1)      Angelo Disabato è stato legale rappresentante della Ariete Soc. Coop. (all’epoca Ariete s.c. a.r.l.) dal 18.6. 1996 all’11.12.2004.

2)      Dal 18.12.2004 al 25.6.2011 tale ruolo è stato ricopertoda Lucia Disabato,

3)      Angelo Disabato è stato eletto consigliere Regionale il 30.03.2010;

Contrariamente a quanto riportato nel Suo articolo, pertanto, è del tutto evidente che Angelo Disabato non ha mai “abdicato” in favore di Lucia Disabato in occasione della sua elezione, avvenuta – come Ella sicuramente ben sa – il 30.3.2010.

Per quanto concerne, invece, “i 15 interinali – chiamati ‘gruppo storico’ perché operano nel porto dal 2008”, mi occorre l’obbligo di informarLa che nessuno di essi ha un contratto inferiore alle 20 ore settimanali; quanto alla circostanza che i suddetti lavoratori siano “stati costretti a firmare un contratto peggiorativo”, è appena il caso di sottolineare che, come previsto dal capitolato speciale di appalto, quello applicato è il CCNL Porti nei periodi di cd. Picco stagionale (indi, giugno-agosto e dicembre-gennaio).

Quando, per esigenze organizzative, la cooperativa necessita di ulteriori ore di lavoro al di fuori delle finestre temporali, gli addetti vengono remunerati secondo il CCNL Multiservizi, come da accordo sindacale del 31.10.2013.

Per completezza le rappresento che le ulteriori unità lavorative assunte hanno seguito appositi corsi di formazione e costituiscono un bacino di lavoratori necessari a coprire le esigenze organizzative di gestione di un appalto complesso come quello del Poto di Bari.

Per quanto concerne il ruolo che nel Suo articolo viene attribuito alla famiglia Columbo occorre partire da una banale precisazione: nessuno dei componenti tale nucleo famigliare ha mai ricoperto ruoli di responsabilità e/o assunto funzioni speciali all’interno della nostra Compagine

Elisabetta Columbo, Luigi Columbo e Giovanni Manuto sono semplici dipendenti della ariete Soc. Coop., assunti – in ossequio agli obblighi previsti dal CCNL Porti – all’atto del passaggio d’appalto, essendo inclusi negli elenchi del personale già operante presso il Porto di Bari: con il ruolo di “Coordinatore di cantiere” si dedicano esclusivamente a mansioni operative secondo le disposizioni aziendali, nei cui processi decisionali non hanno mai avuto influenza alcuna

Nicola Columbo, da ultimo, è stato assunto con contratto a progetto l’1.3.2012 ed è dimissionario dal 30.6.2013: in tale periodo si è occupato della gestione delle attività operative presso il Porto, nonché della programmazione mensile dei turni.

Il Sig. Columbo non è mai stato direttore del personale della cooperativa né, tanto meno, del personale portuale.

Mi vedo altresì costretto a segnalarLe che l’appalto presso il Porto di bari rappresenta circa il 4% del fatturato della cooperativa e, pertanto, è facilmente intuibile che coloro che prestano la loro attività esclusiva in tale sede non rivestano posizioni apicali all’interno dell’Ariete.

Infine, con la sibillina affermazione circa il corretto utilizzo dell’istituto dell’avvalimento giova rammentare che a seguito del ricorso della società BPM – esclusa dalla gara in quanto in grado di dimostrare il requisito del fatturato generico – tanto il Tar Bari, quanto il consiglio di Stato hanno riconosciuto l’assoluta regolarità della procedura espletata e della documentazione prodotta dalla nostra cooperativa.