La colonia felina si è stanziata nei cortili della San Filippo Neri e da lì non può essere rimossa, secondo disposizioni di legge. Della cura e la tutela dei gatti si fa carico l’associazione ACA Onlus che, seguendo delle apposite procedure, lascia cibo e acqua agli animali. Il vero problema è costituito dalle così dette “gattare”. Alcuni residenti di via Mandragora, che costeggia due lati del cortile, hanno segnalato la presenza di diverse donne anziane (non meno di tre) che, in differenti ore del giorno e a più riprese, lasciano o addirittura lanciano all’interno del cortile cibo umido.

Mentre, infatti, i volontari dell’ACA si recano una volta al giorno per sfamare i gatti, dando loro cibo secco per prevenire la putrefazione, le “gattare” formano un via-vai continuo, durante tutto il giorno, per lasciare ognuna i resti dei propri pranzi o cene, non seguendo le basilari norme igieniche né le regole affisse per la cura della colonia e favorendo il diffondersi di infestazioni in tutto il cortile.

A seguito del proliferare di insetti e cattivo odore in aree frequentate dai bambini, il personale di manutenzione scolastica ha intrapreso innanzitutto un’opera di pulizia eliminando tutto il cibo, sia quello lasciato dai volontari che quello degli “abusivi” e affisso lungo tutto il perimetro esterno del cortile alcuni inviti a non lasciare cibo soggetto a deterioramento ai gatti, in quanto  attira anche altri animali e favorisce il diffondersi di infestazioni. Ma a nulla è servito. Alcuni degli abitanti delle case vicine riferiscono di aver visto le gattare strappare gli avvisi dai cancelli, prima di lasciare i piatti pieni per i felini, arrivando a insultare e discutere animatamente con passanti e residenti che chiedevano loro di rispettare i divieti. La stessa professoressa Tirico ha confermato che il suo personale ha ricevuto minacce e insulti per i divieti affissi.

Ora l’istituto è in bilico tra i diritti degli animali e quelli dei bambini che rischiano di collidere gli uni con gli altri. La colonia felina non può essere spostata coattamente ma è innegabile che una cospicua concentrazione di animali randagi possa portare a problemi collaterali, come parassiti, che in una scuola elementare lederebbero la salute dei bimbi, specie se incentivati da malcostume di alcuni cittadini. Quest’anno sono stati già tre gli interventi di bonifica e disinfestazione del cortile, richiesti dalla direzione scolastica e attuati dall’Amiu, ma il cortile è suolo pubblico di proprietà e gestione del Comune, non della scuola, e il circolo didattico non può impedirne l’accesso al pubblico.

«Contemperando le norme igieniche che concernono un contesto scolastico e la tutela della salute dei bambini – ha dichiarato al professoressa Tirico – siamo a favore del rispetto della causa animalista; ma abbiamo una mensa qui e quindi degli standard igienici da tutelare. Abbiamo 176 bambini che mangiano a mensa nella scuola primaria e altri 70 nella materna. Con un continuo movimento di cibo che viene scaricato, attraverso i cortili, nelle cucine, una cospicua presenza di gatti, che pure hanno tutto il diritto di stare lì, mi lascia un po’ in pensiero. Io ho ribadito all’ACA Onlus la mia volontà a collaborare, ma ho anche ricordato loro che c’è un problema oggettivo di salute dei bambini e non so fino a che punto si possa mantenere l’equilibrio tra un discorso mensa e la presenza di un’attività di gattare».

Per l’ACA Onlus, la presidente, Anna Dalfino, ha dichiarato: «Abbiamo già preso accordi con l’Asl e con la scuola e subito dopo il 20 ottobre intendiamo prelevare alcune delle gatte per sterilizzarle e poi reinserirle nella comunità. La colonia, per legge, non può essere rimossa dal proprio habitat e quest’intervento è anche per cercare di tamponare ed evitare che cresca. Per il resto, i volontari dell’associazione che portano il cibo, puliscono poi l’area dove i gatti mangiano, però c’è sempre qualcuno, magari anche di buon cuore, che però non capisce che deve rispettare le regole e porta del cibo che può danneggiare l’ambiente. Motivo per cui ho fatto affiggere all’esterno della scuola dei cartelloni che invitassero a seguire delle regole di igiene o, in alternativa, di lasciar accudire i gatti ai volontari dell’associazione».

11 ottobre 2011

Pasquale Amoruso