Nichi Vendola e Emiliano si sono salutati con un bacio, si sono anche seduti uno di fianco all’altro, ma nonostante questo la freddezza tra i due era più che percepibile. Alla fine della serata non scappa nemmeno la tipica stretta di mano, i due vanno via separatamente. Resta da capire se Vendola abbia scelto questa strada per neutralità o per prendere le distanze da Emiliano.

Quest’ultimo, ha lanciato un appello ai sostenitori: “Chiedo sostegno a tutti voi”, “non ho compiuto atti di tale portata per cui bisogna buttare il bambino con l’acqua sporca”. Riguardo alla famiglia Degennaro che, però, non nomina mai direttamente dice: “Queste persone mi sono state presentate dai partiti”. Inoltre, il sindaco ha rimarcato la sua estraneità ai fatti sul piano penale, “ci sarà pure una differenza tra chi è coinvolto in un processo e chi non lo è. In questo caso siamo di fronte a tecnici comunali e regionali, che avrebbero ceduto alle lusinghe di alcuni peracottari”. Per dare peso a questa affermazione, si lancia, poi in metafore ardite: “Sarebbe come dire che Falcone aveva la responsabilità morale di qualcuno dei suoi che collaborava con la mafia”.

Nel suo discorso cerca un punto di contatto con la vicenda che coinvolse Tedesco e Vendola: “l dolore di questi giorni mi ha fatto capire davvero cosa hai provato tu, Nichi, tre anni fa”. Il discorso di Vendola ha tutt’altro tono: “La questione morale si impone alla nostra riflessione quando le lobby assediano i luoghi della politica: a Bari è accaduto questo”.

Inoltre, i successi della primavera pugliese “non possono essere usati propagandisticamente per nascondere quello che non è andato”. E in risposta all’invito di Emiliano a cogliere il meglio del modello pugliese, Vendola  non afferra la mano tesa di Emiliano: “In questo dibattito c’è stato lo sforzo di mettere a fuoco alcuni temi. Conoscere quel che è accaduto, indagarlo, serve per cogliere le radici e reciderle. Il problema ce lo porteremo appresso a lungo. L’indistinzione tra destra e sinistra sul piano dell’etica pubblica è un lutto. Che ci porteremo nel cuore per molto tempo. Oggi abbiamo iniziato a guardarci allo specchio”.

Dominga D’Alano