I fischi della gara interna contro il Modena sono ormai un lontano ricordo. Nella mente di Alen Stevanovic sono vive le immagini dell’aeroporto dopo la vittoria di Catania. Riecheggiano forte i cori all’antistadio nell’allenamento di ieri pomeriggio. E c’è la voglia matta di regalare altre gioie alla gente della Bari.

“Una tifoseria impressionante – attacca Stevanovic in conferenza stampa – la nostra vera arma in più. Non mi era mai capitata una cosa del genere in carriera. Credo non capiti da nessuna parte. Dopo appena otto giornate, poi. Incredibile. Adesso dovremo essere bravi noi a non farli più allontanare, a richiamarli sempre allo stadio e a regalar loro ancora tante soddisfazioni”.

Obiettivo il bilancio sulla sua prima parte di stagione. “Per un esterno offensivo è importante il goal, ma anche assistere al meglio i compagni di squadra. Non mi posso lamentare, ma sono convinto di poter far meglio. Il rimprovero del mister a Catania è stata una scena simpatica, nel corso della partita ci sta tutto. Non avevo sentito bene le sue indicazioni e me le stava ricordando. Il 4-3-3 mi è più congeniale, ho meno compiti di copertura, ma quello del modulo è un problema del mister. Lui sa come sfruttare al meglio tutte le nostre caratteristiche”.

Curiose le considerazioni sulla sua carriera. “Ho un carattere particolare – ammette – ho fatto tante cose buone, ma se non sono stato ancora protagonista in serie A è anche colpa mia. A 20 anni si fanno degli errori. Adesso ne ho 23 ed ho messo la testa a posto. Ho raggiunto il giusto grado di maturità”.

La gara contro l’Avellino è particolarmente sentita da tutto l’ambiente. “Ma per noi è stata una settimana come le altre – conclude Stevanovic – abbiamo studiato i loro punti deboli e capito come poter far male alla loro difesa. Spero che sugli spalti possa filare tutto liscio. Le brutte immagini della gara tra la mia Serbia e l’Albania non fanno bene allo sport. Mi auguro che episodi del genere non accadano più.”