«Abbiamo capito, ad un certo punto, che si poteva confluire su Mimmo anche senza primarie che inizialmente era lo strumento per noi indispensabile per l’individuazione del candidato sindaco». Così il segretario regionale del Ncd, Massimo Cassano, alla presentazione dei candidati al Comune di Bari alle prossime amministrative.

Un appuntamento al quale il partito di Alfano ha invitato il candidato sindaco Mimmo Di Paola, che per Cassano incarna «la soluzione di uno schema nuovo di fare politica». Il Nuovo centrodestra ha inoltre chiesto a Di Paola ospitalità  nella lista che lo sostiene per alcune candidature che non hanno trovato spazio nelle liste di Ncd. Presente anche il senatore Antonio Azzollini, che ha assicurato da parte degli alfaniani «un appoggio forte serio e leale, ma chiedo a Mimmo Di Paola – ha continuato il presidente della commissione bilancio del Senato – di tener conto anche delle ragioni della politica e della squadra che si sta impegnando per lui».
«Non intendo essere un uomo solo al comando». Sono state le prime pronunciate da Mimmo Di Paola. «Lo dimostrerò attuando il vero decentramento, cioè trasferendo tutto quello che potrò  ai Municipi – ha continuato Di Paola – che sono i veri attuatori dei programmi di prossimità,  sintonizzati sui problemi del territorio. Quanto alla giunta. Di Paola ribadisce che il suo non sarà un esecutivo di tecnici. Largo spazio sarà dato agli eletti. Forse – ha concluso – una figura tecnica servirà per un solo assessorato, ma di questo vi dirò in seguito».

DALLA CULTURA DEL DISASTRO ALLA CULTURA DEL PROGETTO
«Io credo che ribellarsi alla cultura della paralisi sia un dovere. La Bari che sogno non può non passare dallo sviluppo che vuol dire fiducia nel futuro con una amministrazione amica e non sia scoraggiante come quella di oggi, e regole più flessibili. Trascorrerò i primi cento giorni della mia sindacatura negli uffici comunali per verificare e rendere amica la macchina amministrativa che va motivata, attrezzata e formata».