Sembra davvero difficile trovare una nuova società o un nuovo investitore che creda nelle potenzialità del calcio in Terra di Bari. Negli ultimi anni sono stati tanti i “fantomatici” acquirenti della società di via Torrebella che si sono succeduti, ma che sono stati accomunati dal fallimento delle trattative nonostante l’entusiasmo della città.

La proposta arriva dal presidente del consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, che sottolinea in una nota il il disimpegno della famiglia Matarrese dopo la caduta dalla A:

“Propongo un’azione comune tra i tifosi, tra i cittadini, tra tutti i volenterosi con la sciarpa biancorossa al collo. Si tratta di sottoscrivere un impegno che rappresenti il presupposto per un azionariato diffuso. La situazione di crisi generale del Paese non aiuta, la politica non può intervenire e niente autorizza a pensare che da qui a breve possano calare chissà quali ricchi magnati a costruire un Bari da grande ribalta.”

Per questo non è più sufficiente la sola speranza dell’arrivo di un magnate dall’estero e l’attesa sta comportando una lenta quanto inesorabile morte del calcio a Bari. La penalizzazione di due punti in classifica per la mancata riscossione degli stipendi dei calciatori della scorsa stagione è solo la punta dell’iceberg delle gravi difficoltà che attanagliano la società appartenente da oltre trentanni al presidente Vincenzo Matarrese.

Inoltre il Comune di Bari ha evitato il fallimento della As Bari S.p.A. rinunciando ad una parte della riscossione trentennale di un contenzioso per la gestione degli stadi cittadini. La società pagherà in 56 rate il milione e 120mila euro di debiti accumulati mentre il Comune ha rinunciato a 900mila euro di interessi ed alle azioni esecutive, compreso il pignoramento dei 490mila euro congelati da luglio su un conto bancario della squadra.

Il quadro complessivo è molto poco rassicurante, e la sfida dell’azionariato popolare sembra oggettivamente poco concreta. Ma il rischio vero sembra essere la “morte” di un movimento calcistico importante nel capoluogo pugliese, con il conseguente distacco morale dei tanti supporter locali ormai rassegnati alla serie B. Un esempio macroscopico di azionariato è quello dell’FC Barcellona che raccoglie a se migliaia di appassionati. Per essere soci di uno dei club maggiormente prestigiosi del mondo basta versare una quota di 66 euro per i ragazzi dai 6 ai 14 anni mentre per gli adulti il corrispettivo economico è di 132. Con queste cifre potrebbero essere davvero in tanti a voler ricostruire il “sogno biancorosso”.

Daniele Leuzzi