I ragazzini, residenti a Bari, sono stati individuati e fermati dalla polizia dopo aver danneggiato tre automobili che percorrevano via Tatarella e che hanno sbandato dopo l’impatto con le pietre. I conducenti delle automobili colpite sono riusciti ad informare la polizia, che ha individuato i due ragazzini nascosti dietro a un cespuglio per non farsi vedere.

Nel 2010 lo speciale Osservatorio il Centauro Asaps, in relazione al lancio di sassi dal cavalcavia, ha registrato 49 episodi che hanno causato 12 feriti e nessun morto. In quasi la metà dei casi, il 44,9%, l’atto feroce è stato compiuto da minorenni. Teatro degli episodi nel 40,82% dei casi sono le autostrade e i raccordi autostradali e nel 59,18% la rete stradale ordinaria.

Nel 2009 gli episodi segnalati dallo speciale osservatorio il Centauro – Asaps sono stati 30. La Corte di Cassazione, con sentenza del 2005, ha sancito che “il lancio di sassi dal cavalcavia avviene sotto la chiara consapevolezza del rischio di poter uccidere. In caso di morte di conducenti, si configura dunque l’omicidio volontario”.

Uno dei casi più recenti di “noia” sconfitta a lanci di pietre è avvenuto a Seravezza, in provincia di Lucca, quattro minorenni dai 15 ai 16 anni, nel giugno scorso, raccoglievano sassi dal fiume Versilia e li lanciavano contro le auto in corsa sulla provinciale per Vallecchia. Colti sul fatto da una pattuglia della polizia municipale di Pietrasanta, sono stati denunciati alla Procura dei minori di Firenze. I ragazzi adesso rischiano fino a due anni di reclusione.

Nicoletta Diella