foto di repertorio

“Si chiede di dare riscontro sullo stato dell’arte rispetto a quanto già in precedenza comunicato con nota del 25 maggio, nonché sulle tutele messe in essere rispetto allo scopo di favorire, nei luoghi di lavoro, relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e di rispetto reciproco”. Tradotto, fateci sapere che cosa state facendo per evitare che simili episodi si ripetano.

A scrivere è la dottoressa Domenica Munno, presidente del Comitato Unico di Garanzia della Asl Bari. Destinatari della richiesta perentoria, tra gli altri, Gianluca Capochiani, il direttore amministrativo della stessa Azienda Sanitaria Locale, al momento con funzioni di commissario straordinario al posto di Vito Montanaro attualmente ai domiciliari, e sopratutto il direttore del 118, Antonio Dibello.

Oggetto grave della richiesta presentata dalla dottoressa Munno è la situazione pesante che un’infermiera sta vivendo ormai da mesi, da quando un medico ha iniziato a molestarla sul posto di lavoro. In un caso, il 28 febbraio, l’avrebbe pure tentato di aggredirla fisicamente nello spogliatoio riservato agli infermieri, per fortuna senza conseguenze grazie all’intervento di alcuni colleghi.

Della vicenda si è interessata anche l’FSI-USAE, con una lettere scritta dal segretario territoriale Francesco Balducci. Il sindacato ha chiesto l’immediato allontanamento del medico dalla postazione e l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

“In considerazione dell’inerzia sinora dimostrata dai vertici del 118 e della Asl Bari in relazione alle segnalazioni fatte dalla nostra associata – si legge nella lettera scritta da Balducci in nome dell’FSI-USAE – la scrivente comunica che si riserva di valutare la possibilità di denunciare alle autorità competenti i fatti ed eventuali omissioni”. Il direttore del 118 Dibello dovrà ora rispondere anche al CUG della Asl.