Esattamente come successo sul fronte Bosch, anche per quanto riguarda la Getrag possiamo dire: “Ve lo avevamo detto“. Non che questo ci faccia piacere, perché aver avuto ragione significa certificare che un’altra grossa azienda della zona industriale tra Bari e Modugno è in crisi.

In queste ore, sui telefoni cellulari degli operai dello stabilimento barese i sindacati stanno avvertendo gli iscritti che la musica è cambiata. Il ritmo armonico che prospettavano criticando i nostri ultimi articoli, adesso è disarmonico anche per loro. Tutti i nodi vengono al pettine, tranne uno: l’utilizzo dei lavoratori somministrati.

Mentre per i dipendenti saltano i turni notturni del lunedì e del sabato; più in generale i turni vengono ridotti da quattro a tre; le ferie sono quasi finite, tanto da aleggiare lo spettro della cassa integrazione; salta la formazione per la produzione del cambio a sette marce, gli interinali vengono portati da full a part time.

Che senso ha? Non bastano gli assunti? Se c’è un effettivo ed “eccessivo” calo di produzione, perché continuare con i somministrati? Che legame c’è tra questi ultimi e i sindacati o i vertici aziendali? Perché non se ne può fare a meno? Non avendo avuto finora alcuna risposta, dubitiamo possano arrivare adesso, ma il nostro lavoro, ciò che sappiamo fare meglio, è chiedere spiegazioni. Del resto, domandare è lecito, mentre rispondere è cortesia, seppure nei confronti dei lavoratori dovrebbe essere un dovere.