L’arrivo a Bari del ministro dei Trasporti Graziano del Rio era nell’aria da un po’. Nel suo soggiorno in città, Delrio ha preannunciato l’arrivo di una motagna di soldi per l’acquisto di nuovi autobus, ben 6mila. Il programma isituzionale prevedeva, come poi effettivamente è successo, una visita del ministro alla velostazione delle Fal, in corso Italia, dove ha incontranto il presidente delle Ferrovie Appulucane Matteo Colamussi. Su gomma e su binari, le Fal collegano la Puglia con la Basilica, dove a quanto par le cose non vanno affatto bene. Qualche giorno fa, infatti, abbiamo ricevuto un lungo comunicato dall’Unione Sindacale di Base della Basilicata che punta il dito contro la montagna di problemi che interessano le tratte servite dalla compagnia, ricordiamolo, a capitale pubblico.

Registriamo con soddisfazione che le nostre modeste righe vengono lette con attenzione, del resto in questo mare di silenzio una voce isolata dal coro di conformismo suscita almeno un poco di interesse. Rileviamo, pero, che l’attenzione si focalizza soprattutto su vicende spicciole di gossip FAL, le questioni invece sono molto più alte ed urgenti; ora dato che ci avviciniamo alla fine del 2016 e prima della rituale predica che il Sig. Presidente di FAL ci propinerà a fine anno, riteniamo proporre alcune questioni alla classe dirigente delle FAL, agli Enti ed alle Istituzioni che governano il TPL, ai partiti della politica regionale, alle OO.SS., ai Comuni.

In effetti le problematiche FAL sono ampie e complesse, occorrerebbe un trattato di economia e tecnica dei trasporti, ma poi chi lo leggerebbe? Elenchiamone, perciò soltanto alcune.

Sono trascorsi oltre 4 anni dalla sospensione del servizio ferroviario sulla tratta Genzano – Avigliano L., infatti il collegamento ferroviario Potenza – Bari è interrotto da Giugno 2012 e da allora si va avanti con estenuanti servizi sostitutivi di autobus. In più di 4 anni, sulla tratta Genzano – Avigliano L. che misura circa 32,7 km sono stati eseguiti lavori di ammodernamento (rinnovo della sede ferroviaria con installazione di rotaie più pesanti UNI50 e di traversine in c.a.p.) su circa 13 Km, su altri 8,0 Km sono in corso i lavori, restano ancora circa 12 Km di sede da rinnovare.

Occorre precisare che i lavori eseguiti fino ad ora hanno riguardato unicamente la sede ferroviaria, il rinnovo dell’armamento e l’adeguamento dei viadotti, invece non è stata eseguita alcuna variante di tracciato ad eccezione di qualche curva sulla tratta Genzano – Oppido L. . Pertanto, a fronte dei milioni di Euro spesi, ben che vada, si avrà come risultato una sede ferroviaria nuova su un tracciato vecchio, uguale a quello storico FCL di 90 anni fa, con le stesse limitazioni in termini di velocità, con tempi di percorrenza pressocchè invariati.


Anche sulla tratta in esercizio non interessata dai cantieri, la Gravina – Genzano che misura circa 40,8 km e che per circa 26 km è in Basilicata, occorrerà eseguire lavori di rinnovo e soprattutto varianti. Addirittura anche sulla tratta Gravina – Taccone di circa 29 km, dove 
negli anni 80 furono installate le traversine in cemento armato, occorrerà effettuare la revisione, come del resto si sta già facendo sulla linea Bari – Altamura – Matera.
Si dovranno effettuare lavori di rinnovo sui piazzali di quasi tutte le stazioni della tratta Gravina – Avigliano L., tuttora con armamento di traversine in legno e rotaie leggere (UNI 36), lo stesso vale anche per la tratta Taccone – Genzano di circa 12 km.

Sulla tratta Genzano – Avigliano L, probabilmente sarà necessario eseguire anche interventi nelle gallerie al fine di migliorare la transitabilità al nuovo treno STADLER. Occorrerà realizzare anche le vie di fuga ed i camminamenti sui viadotti e nelle gallerie.


Sull’intera tratta Gravina – Avigliano L si dovrà installare il nuovo sistema di segnalamento e di controllo della marcia treno, fondamentale per la sicurezza della circolazione, ma si tratta di lavori ancora non finanziati.


A fronte di un tale ritardo sullo stato di avanzamento delle opere, è evidente che sarà molto difficile, anzi quasi impossibile che il servizio ferroviario da Bari a Potenza venga ripristinato entro l’anno 2017.


A meno che non si decida di completare i lavori “sotto esercizio”, cioè con i cantieri aperti di notte e negli intervalli tra i transiti dei treni, ma a costi evidentemente più alti e tempi molto più lunghi. Ma a questo punto sarebbe legittimo domandarsi, perché non è stata fatta questa scelta fin dall’inizio, senza tenere chiusa la tratta Genzano – Avigliano L. per oltre quattro anni ? se tanto non è bastato neanche a velocizzare i lavori?


In più per la riattivazione della linea resta la questione fondamentale della sicurezza, cioè l’ impianto di segnalamento ed il sistema di controllo di marcia treno che ancora non è stato neanche finanziato. Come si potrà aprire la Linea in assenza di un adeguato impianto di sicurezza ? Del resto di questi tempi, dopo la sciagura di Luglio alle Bari Nord, il ministero dei Trasporti e ANSF non concedono più deroghe.


Intanto, il Sig. Presidente delle FAL nell’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno del 23/10/2016 (pag 16 Speciale Trasporti) candidamente annunciava la “…riapertura, entro Marzo, della tratta potentina di linea ferroviaria che abbiamo completamente ammodernato e messo in sicurezza…”. 
Ma al Marzo di quale anno si riferisce il Sig. Presidente delle FAL? il paradosso è che nessuno abbia replicato a tali affermazioni .

Per quanto riguarda il servizio metropolitano di Potenza, si registra che i lavori per la soppressione dei due passaggi a livello di S.Maria, non sono ancora iniziati, che il finanziamento europeo per il prolungamento del servizio metroplitano da PZ S.Maria a Macchia Romana sono svaniti e probabilmente non se ne farà più nulla.


Circa il Terminal del Gallitello, purtroppo non riusciamo a comprendere, a causa della nostra somma incompetenza, perché mai i marciapiedi della stazione, frettolosamente prolungati a Ferragosto, presentino delle strane appendici architettoniche, probabilmente inutili ed ingombranti ma sicuramente di intralcio per il transito dei viaggiatori e dei servizi di stazione. Probabilmente detti marciapiedi non risulteranno idonei al servizio viaggiatori e bisognerà modificarli.


Rileviamo inoltre con meraviglia che al vecchio corpo di fabbrica in muratura di mattoni costruita nei primi decenni del 1900 – ex Rimessa Locomotive e Officina Automotrici – anch’esso inserito nell’intervento del Terminal del Gallitello non è stata eseguita ancora alcuna opera di adeguamento sismico. Come noto il territorio di Potenza è interamente classificato a rischio sismico di I Categoria.

Sul versante di Matera sembra finalmente che sarà finanziato il completamento della tratta Matera – Ferrandina con scartamento ordinario e trazione elettrica Ci siamo già occupati di questo tema, riteniamo che questa opera ed il conseguente innesto alla rete nazionale RFI verso la Puglia siano fondamentali per Matera e per la Basilicata tutta, in quanto costituirà un corridoio da Battipalia – Potenza – Ferrandina – Matera fino a Bari. La data dell’evento Matera 2019, sia pure abbastanza prossima, non rappresenta un vincolo perché la validità dell’ opera stessa va ben oltre il 2019 e resterà perennemente sul territorio, l’importante e darsi da fare e non assecondare le lobbies dei “frenatori”.

Intanto, per la metropolitana FAL della città di Matera, si discute del futuro assetto di Piazza Visitazione e Piazza Matteotti, cioè della piazza della Stazione di Matera Centrale delle FAL, dove come noto negli anni 80 detta Stazione ed un tratto di linea furono interrati e vennero soppressi anche alcuni passaggi a livello; ora si va a riproporre il percorso inverso, cioè l’apertura di una trincea nella piazza per l’evidente motivo di rendere respirabile la Stazione FAL e sopportabili gli scarichi della trazione diesel delle FAL – si veda il servizio a firma del bravo R.Cervellera sul quotidiano LA NUOVA del 23/10/2016 pag.12.

Anche su questo tema riteniamo che le scelte progettuali e programmatiche per la città di Matera non devono essere necessariamente funzionali alle FAL. Riteniamo che nel 2000 non sia più proponibile, per ovvie ragioni, il servizio metropolitano sotterraneo con la trazione diesel, negli anni 80 le problematiche e le stesse norme ambientali erano diverse. Invece le FAL dovrebbero contribuire allo sviluppo della città di Matera con proposte e soluzioni innovative e senza imposizioni, questa è la “mission” di una moderna azienda pubblica di trasporto.

Circa le questioni dell’apparato organizzativo FAL, torniamo a ripetere le nostre tesi che riteniamo giuste, inoppugnabili e disinteressate, anzi interessate soltanto al bene comune.
Torniamo a chiedere lo svecchiamento e la razionalizzazione degli organici. In questi ultimi anni, in mancanza di un Organigramma aggiornato, sono state create delle postazioni del tutto inutili e molto dispendiose vedi : Direttore Generale, Strutture a Staff del Presidente del CdA (ad esempio l’Addetto Stampa). Sulla stessa posizione del Direttore Generale continuamo ad avere seri dubbi circa la legittimità della procedura di autoinvestitura adottata all’atto della nomina, perciò facciamo di nuovo appello agli Organismi Competenti, cioè al Ministero dei Trasporti, al Ministero della Funzione Pubblica e all’ Agenzia Nazionale Anti Corruzione di verificarne la legittimità.

Continuamo a chiedere l’esodo immediato di direttori e funzionari che hanno ormai raggiunto i limiti di anzianità prescritti dalla Legge e qualcuno sta superando il mezzo secolo di servizio. A fronte di questi cinque o sei esodi fisiologici si creerebbe spazio per almeno 20-30 nuovi posti per giovani lavoratori.


È inammissibile che ad una Azienda a totale capitale pubblico sia consentito mantenere ancora in servizio lavoratori settantenni, però graditi alla governance e con alti stipendi. Intanto i giovani restano disoccupati, si tenga conto che in Italia il tasso medio di disoccupazione giovanile è al 50%, al Sud ovviamente è maggiore. 
Chiediamo anche che FAL, d’intesa con le OO.SS. aziendali, procedano alla necessaria e non più rinviabile definizione dei fabbisogni organici per gli Uffici e per l’Esercizio.

Data l’importanza del servizio ferroviario FAL sulla relazione Bari – Matera, anche a causa
della forte domanda che proviene dal turismo e per il prossimo evento di Matera 2019,
suggeriamo che venga attivato un programma che consenta, entro la prossima Primavera, la riapertura del servizio ferroviario di domenica e nei festivi, senza alcuna riduzione di servizi nel periodo estivo, della Linea Bari – Altamura – Matera ed anche della Linea Altamura –Gravina.

Giudichiamo tale iniziativa importante per l’intero comprensorio appulo-lucano e qualificante per le stesse FAL, del resto è nota la forte domanda di mobilità che insiste sull’area murgiana tra Puglia e Basilicata verso queste tre città “museo”.


Le FAL offrirebbero un ottimo servizio al turismo avvalendosi di una forte opportunità di crescita in termini di occupazione e di fatturato, ad esempio le linee Napoli – Pompei – Sorrento e Napoli – Pozzuoli ed Area Flegrea di Circumvesuviana, Sepsa, MetroNapoli sono aperte nei giorni festivi ed intensificate nei mesi estivi, al fine appunto di soddisfare la domanda di mobilità del turismo.


Certamente su questo progetto occorre lavorare da subito, coinvolgendo le due Regioni, ampliando gli organici del personale di macchina , di scorta treni ecc. .

Riteniamo si tratti di una proposta concreta e di evidente importanza, realizzabile in tempi ragionevolmente brevi e a costi sostenibili.

Infine, chiediamo alle FAL di riattivare finalmente i servizi igienici nelle stazioni, sono quasi tutti chiusi e molto poco decenti. Al di là dei grandi progetti e di tante parole, la Qualità dei Servizi si misura anche da questo.

Chiediamo, infine, che gli Enti competenti in indirizzo, preposti al controllo, effettuino accertamenti in merito a quanto sopra segnalato. Distinti saluti

LA COORDINATRICE REGIONALE USB BASILICATA
Rosalba Guglielmi