La band è nata da poco: tracciando il bilancio di questo periodo, quali sono state le difficoltà incontrate e soprattutto quelle che non vi aspettavate?
Dino: “Sembra brutto da dire, ma la difficoltà maggiore che abbiamo incontrato, soprattutto registrando l’ep, è stata quella economica fondamentalmente, perché se non avessimo avuto una piccola base da cui partire non lo avremmo mai fatto…”
Andrea: “…che è un po’ il problema di tutti i gruppi emergenti, perché anche farsi conoscere ha dei costi”.

Non ve lo aspettavate?
Dino: “Lo avevamo messo in conto, ma non a questi livelli, pensavamo fosse una cosa molto più easy. Siccome avevamo speso una certa cifra per la realizzazione dell’ep, non ci aspettavamo di doverne spendere ancora per cose come la promozione per esempio. Questo è stato lo scoglio iniziale che stiamo ancora affrontando”.

Il movimento musicale pugliese è molto nutrito, che reazione avete percepito dagli altri gruppi quando si è sparsa la voce che c’eravate anche voi?
Andrea: “Se parliamo di rapporto tra band, è sempre tranquillo, nel senso che le incontri quando vai a suonare, ci fai amicizia…tra i gruppi non c’è problema…”
Lorenzo: “…con alcuni sì però…”
Andrea: “…si vabbè, ogni tanto ci sono delle scaramucce su chi mette gli strumenti a disposizione- sorride -comunque non è che ti aspetti determinate reazioni, da quel punto di vista non c’è competizione, se un amico arriva, non mi ha rubato il posto…”
Federico: “…alcune volte è anche un piacere suonare insieme a quelli con cui hai stretto amicizia…”
Andrea: “…o anche trovarsi ad aprire il concerto di qualcuno con cui suonavi da piccolo, è una cosa naturale che succede”.
Daniele: “Sono tutte situazioni abbastanza tranquille, non c’è mai l’atmosfera tesa, anche nei contest dove potrebbe esserlo, non è mai una gara…”
Lorenzo: “…o almeno non dovrebbe esserlo…”

Allora c’è qualche difficoltà di convivenza?
Dino: “Mettiamola così, siamo tanti che ambiscono a pochi posti…”
Andrea: “Come quando fai i test per accedere a medicina” -scherza.

Avete prodotto il maxi-ep Il Tempo di Restare, con ben 7 tracce, perché allora non realizzare un album vero e proprio?
Dino: “In realtà questo è un aspetto che non avevamo affrontato bene. Avevamo questi sette brani pronti, e presi dall’entusiasmo, abbiamo deciso di registrarli tutti. In un secondo momento ci siamo accorti che fondamentalmente avremmo forse fatto meglio a registrare o un ep o un intero disco. Questa via di mezzo è stata una scelta non ponderata, presi dall’entusiasmo…”
Daniele: “…presi dall’entusiasmo di far sentire il più possibile quello che sappiamo fare…”
Andrea: “…dato che avevamo tanti pezzi pronti, di generi anche diversi perché ognuno ha un mondo a sé, c’era la voglia di farli sentire. E abbiamo realizzato questo maxi-ep coniando un nuovo modo di fare dischi” -ride.

Ancora prima della pubblicazione deIl’ep avete suonato molto in giro, come vi state muovendo a livello promozionale, c’è una precisa strategia o per il momento volete solo farvi conoscere e ascoltare?
Dino: “L’obbiettivo principale è quello, suonare il più possibile per farci conoscere ed arrivare a un pubblico più ampio possibile. Per fortuna abbiamo una persona, da poco, che ci aiuta in questo e che vogliamo ringraziare…”

…vogliamo anche salutarlo? Scherzo ovviamente…
“Ciao Roberto” in coro.
“La strategia- prosegue Dino -è quella di farci ascoltare il più possibile, ora abbiamo un prodotto che riteniamo valido, un ep fatto molto bene e quindi la prima cosa è cercare di arrivare a più pubblico possibile”.

Nella bio non sono citati contest e festival vari, come spesso accade. Una dimenticanza o per il momento li state ignorando volutamente?
Dino: “Li abbiamo fatti, anche parecchi. Concorsi provinciali, regionali, nazionali, adesso la linea guida è portare avanti il nostro live, che è strutturato in due parti. Quella acustica la stiamo suonando di più, in inverno  al chiuso, andare in elettrico non ha senso per noi che abbiamo un sound abbastanza potente, i posti non lo permettono è complicato trovarne uno dove poterlo fare. I concorsi non li stiamo ignorando, anche perché ti permettono di arrivare a suonare in posati dove da solo non potresti. Li stiamo tentando”.

Il Gelo di Praga è il primo videoclip de Il karma, com’è stato l’impatto con la telecamera?
Dino: “Posso dirti la verità? Mi sentivo un co***one!”
Andrea: “Noi infatti lo abbiamo fondamentalmente sbolognato a Dino, si vede solo lui”.
Daniele: “Noi ci siamo solo presi un sacco di farina in faccia”
Federico: “Vabbè diciamo che fondamentalmente le riprese sono state abbastanza divertenti, Dino si vede di più, noi abbiamo girato solo una scena…”
Daniele: “…abbiamo optato per la presenza femminile per compensare eventuali lacune musicali- ride -così magari uno pensa: il pezzo mi fa ca**re, però hai visto la modella!”

In questi giorni si sta sgretolando il monopolio della Siae, aderirete a qualche altro ente per tutelare i diritti d’autore o rimarrete con l’ex monopolista?
Dino: “Essendo arrivati tardi, noi abbiamo avuto la fortuna di non rivolgerci, ancora, alla Siae, quindi se qualche altro ente sarà onesto ci rivolgeremo a lui sicuramente, anche perché al di là dei si dice che la Siae è una fregatura, comunque serve a tutelare tutti noi.”

In altri paesi vi sono numerosi enti preposti…
Dino: “Proprio quello è sbagliato da noi, il fatto che fosse monopolizzato”.

Semplificando, il concetto di karma ha a che fare con il principio di causa-effetto, non necessariamente in questa vita. Allora, se nel qui e ora siete musicisti, visto lo stato attuale della musica in Italia, in cosa vi reincarnerete?
Andrea: “In un cane domestico”.
Lorenzo: “Spero non in una batteria perché verrò picchiato a sangue”.
Federico: “È veramente questa la domanda?”

Si…puoi anche non rispondere se vuoi…
Federico: “Non lo so…in un sasso”.
Dino: “Io in un uccello…- i commenti non sono ripetibili – tipo in un fagiano -conclude peggiorando la sua posizione.
Daniele: “Io qualcosa di lento, un bradipo”.
Dino: “…non esseri umani comunque”.
Lorenzo: “Io spero in un animale domestico, vitto e alloggio gratis…”
Andrea: “…dopo tanti sacrifici vuoi reincarnarti in qualcosa che non fa niente”.

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Line Up:
Dino Casali, voce
Andrea De Marco, chitarra, backing vocals
Daniele de Vanna, chitarra
Lorenzo Cellamare, batteria
Federico Cargnelutti, basso