A confermare che si tratterebbe di un odioso privilegio, a due passi da un autosilo e dal Park&ride, è un maresciallo venuto da noi per chiedere spiegazioni su ciò che stessimo facendo. Siamo a Bari, in piazza Trizio, quella antistante il Comando regionale della Guardia di Finanza della Puglia. Divieto di sosta e fermata su tutta l’area, ma ci sono una decina di auto parcheggiate.

Sul parabrezza di ognuna delle autovetture c’è il distintivo della Finanza, oppure un biglietto con su scritte la matricola del proprietario e in alcuni casi anche il numero di telefono. A sentire i frustrati residenti, senza alcun santo in paradiso, sarebbe ormai una tradizione, seppure anche alcuni civili non disdegnano la sosta ad alto rischio di contravvenzione.

“Chi comanda fa legge”, dice uno dei residenti incontrati su piazza Trizio, uno di quelli che in passato s’è beccato la multa per aver parcheggiato sulla stessa area. Certo, potrebbe trattarsi di esigenze particolari, ma solo se il minchia parking di gruppo, con l’auto privata e non di servizio, si registrasse ad ogni morte di Papa. In realtà è canzone di tutti i giorni.

La ciliegina sulla torta arriva dalla chiacchierata con altri finanzieri, che ovviamente non possiamo immortalare. C’è chi lascia la sua auto all’autosilo e chi al park & ride, ma non manca chi paga sulle strisce blu. Non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, ma siamo certi che la Guardia di Finanza e la Polizia Locale non potranno che convenire con noi: la legge, soprattutto quella del parcheggio in una città come Bari, non può che essere uguale per tutti. In piazza Trizio auto non ce ne possono stare e se qualcuno osa, non può essere certo un cartello o un distintivo ad assicurare l’immunità.