Pietro Milella è dirigente medico dell’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari. È salito agli onori delle cronache qualche mese fa per essere stato denunciato dalla Polizia Locale. Sul suo terreno al quartiere Japigia, dove detiene un maneggio, a quanto pare veniva bruciato illegalmente lo sterco dei suoi animali. E a questo punto che comincia la seconda parte della storia, quella per cui abbiamo provato a chiedergli spiegazioni.

Milella non è solo direttore di Unità Operativa, ma anche responsabile dell’anti corruzione e della trasparenza dell’Oncologico. Il medico, almeno fino a quando c’è traccia, risulta presidente del Circolo Ippico Barese Equitazione, che sorge nell’area del maneggio su cui sarebbe stato bruciato lo sterco.

Scavando, neppure troppo a fondo, nel sito del’Oncologico e in quello della Federazione Italiana Sport Equestri, scopriamo che il dottor Milella preferisce avere un solo numero di telefono e una sola mail di riferimento per i suoi due principali interessi. Chiunque voglia curarsi o appassionarsi all’equitazione può contattarlo al numero di fax dell’Oncologico 080.55.55.013 oppure all’indirizzo mail [email protected]. Quest’ultimo indirizzo, sul sito della federazione sportiva, compare al fianco del nome Nicola Milella, della Commissione Pony agonistico della Federazione Sport Equestri della Puglia. A detta dello stesso medico si tratta di suo padre.

In tanti hanno segnalato questa particolare interpretazione che il medico ha del concetto di trasparenza. Il dottor Milella annuncia di volerci denunciare e dice di non sapere nulla di di quella promiscuità di riferimenti. Il primo passo da fare è distinguere i due interessi in maniera netta. Lo pretende la trasparenza, di cui Milella è responsabile all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari.