di paola

Dopo oltre un anno di silenzio e a distanza umanamente accettabile dalla sconfitta elettorale contro Antonio Decaro (35 mila voti di preferenza dopo una campagna elettorale che era iniziata sotto le “granate” di Michele Emiliano, in prima fila nella campagna elettorale per far eleggere il suo delfino Antonio Decaro), Domenico Di Paola, Amministratore Unico di Aeroporti di Puglia dal 2001 al 2013, ha convocato il sistema mediatico pugliese per un “appello alla Politica”.

“Sembra che il sistema aeroportuale pugliese e il suo sviluppo siano completamente scomparsi dalle agende amministrative del territorio” ha esordito. Ovviamente, i riferimenti più stringenti erano alla Regione neo amministrata e al Comune di Bari che, fra l’altro, ha deciso di sfilarsi dalla gestione di AP, 8.000 euro una tantum, perchè considerata asettica.
Il timore più grande di Di Paola è che i risultati ottenuti durante la sua gestione possano essere vanificati molto in molto meno tempo di quanto ne è stato impiegato per ottenerli. I trasporti sono legati a doppio filo con il turismo e dunque con lo sviluppo del territorio: considerando solo il periodo dal 2007 al 2013, per esempio, in Puglia si sono avuti:
+45% di arrivi stranieri
+5% di PIL regionale (alcuni miliardi di euro l’anno, fonte Ipres)
+ 5.000 strutture turistiche fra alberghiere ed extra alberghiere
+ 176% di passeggeri internazionali
+ 69% di passeggeri nazionali, tutti i dati sono ricavati da fonti regionali e comunque ufficiali come l’Enac o L’ente turistico regionale.

Un disinteresse politico che spesso di mescola, ha ribadito Di Paola, ad una vera e propria campagna di discredito dell’Azienda e della sua gestione “che pure hanno determinato lo sviluppo che ha generato i numeri appena elencati”.

I dati recenti di AdP, conclude Di Paola, registrano un notevole rallentamento dell’incremento del traffico aereo e non si vedono in programma nuovi investimenti infrastrutturali: il pensiero va soprattutto alle “enormi potenzialità inespresse di Brindisi, unica città in Italia ad avere porto e aeroporto congiunti” che rischia di perdere possibilità di ulteriore sviluppo a favore di Trieste, recentemente individuata dal governo italiano come Hub crocieristico per l’Adriatico.

Di Paola ha poi ricordato le tre cause civili che ha in corso con AdP: “Nulla che si possa configurare come corruzione o peggio” ha precisato, questioni che “con tutto il rispetto per magistratura e Guardia di Finanza” nulla hanno a che fare con quanto è stato ottenuto in dodici anni alla Aeroporti di Puglia.
“Se ce l’avete con me” ha concluso Di Paola (e devono essergli tornati in mente gli attacchi pressochè personali da parte di Michele Emiliano) allora ammazzate me, non aeroporti di Puglia.