Otto del mattino. Il traghetto dall’Albania ha appena attraccato. Da quasi un’ora una mezza dozzina di persone si piazzano davanti all’uscita, all’interno della stazione marittima. Qualcun altro si ferma all’esterno e avvicina chiunque abbia una valigia. Li sento parlare sottovoce. Non sono italiani, ma non riesco a capire quale sia la loro nazionalità, fino a quando, all’arrivo dei turisti e dei pendolari dell’altra sponda dell’Adriatico, non iniziano a scandire ad alta voce i nomi di alcune città italiane: Caserta, Napoli, Avellino, Roma. Ci sono anche un paio di poliziotti. Fanno su e giù nel grande corridoio. Sembra tutto normale. Nella seconda metà di ottobre, poco dopo la protesta dei tassisti baresi – a loro dire soffocati dalla concorrenza sleale – e dopo i controlli a tappeto voluti dall’assessore comunale al Commercio Rocco De Franchi, abbiamo trascorso una giornata al Porto per capire se fosse cambiato davvero qualcosa.

Niente, non è cambiato niente. I tassisti continuano a lamentare una riduzione del lavoro di circa il 40% da e per il porto. L’altro lato della medaglia sono gli affari d’oro di chi sfrutta la licenza da noleggiatore con conducente del connazionale per trasportare ovunque chi scende dai traghetti. In molti casi si radunano in tre o quattro e dividono le spese. Per una macchina che ha in bella mostra il numero della licenza, ce ne sono almeno altre tre completamente abusive. Al porto difficilmente trovi un abusivo italiano (in largo Sorrentino o alla Stazione centrale, invece, abbondano ndr).

D’estate vengono organizzati persino dei pullman, provenienti dalla Campania. Provate a immaginare il contraccolpo per i tassisti e, allo stesso tempo, alle tasse evase. E se qualcuno prova ad alare la voce per rivendicare i propri diritti, partono schiaffi e minacce. Il tassista che ascolterete nel video ci ha chiesto di restare anonimo per paura di una vendetta. Tutto alla luce del sole, come se fosse una cosa normale. Abbiamo fatto ascoltare l’intervista e vedere le immagini girate con alcune telecamere nascoste a Giacomo di Bari, consigliere nazionale dell’Unione tassisti d’Italia, che ha confermato quanto sia delicato il momento, invocando l’intervento dei sindaci.

I guai dei tassisti non sono solo quelli che provengono dagli abusivi. Vi mostreremo quanto sta diventando difficile fare questo lavoro in una città turistica a intermittenza, che non può proprio fare a meno di essere pigra e svogliata.