Concretezza, sostanza e pericolosità sono concetti che al Bari di Davide Nicola non sono ancora entrati in testa. I biancorossi pareggiano in casa contro il Novara a due minuti dalla fine grazie a un autogoal di Faraoni che regala un immeritato punto ai biancorossi. Manca l’organizzazione, il gioco, e il problema non sono gli interpreti. Lo dimostra la pessima prestazione di Puksas, mai pericoloso perché i suoi compagni non sono mai stati in grado di servirlo a dovere. D’altra parte il Novara si dimostra squadra compatta e cinica, nonostante non esprima un calcio spumeggiante.

Subito in attacco la squadra ospite che va alla prima conclusione a rete quando la lancetta dei secondi non ha raggiunto quota sessanta. Troest sfiora la rete del vantaggio con un esterno destro di controbalzo che Guarna respinge in angolo. L’atteggiamento aggressivo degli piemontesi mette però più paura ai tifosi che ai giocatori, i quali reagiscono prontamente. In un quarto d’ora creano ben cinque occasioni da rete costringendo il Novara nella propria metà campo. Le più eclatanti sono quelle di Rosina che al 12′ prova un tiro cross da posizione decentrata e coglie lo spigolo della traversa. Successivamente è Sansone che va a colpo sicuro di piatto, servito da un cross rasoterra arretrato di Donkor, ma il tiro diretto in porta è respinto dalla difesa che si immola. Al 18′ è ancora Rosina a rendersi pericoloso con un tiro di sinistro dal limite dell’area di rigore che per poco non viene deviato da Sansone, sulla traiettoria della palla. Passa un minuto e ci prova Porcari che, dopo un bel triangolo con Puksas, va alla conclusione di destro, troppo alta per impensierire il portiere.

Il calcio è a volte beffardo. Proprio nel miglior momento del Bari, è il Novara a passare in vantaggio. Il minuto è il 22′ quando Faragò insacca di testa su spizzata di Troest. Ma l’uscita di Guarna su quest’ultimo è da dimenticare; il portiere nel tantativo di impedire al difensore di servire palla a centro area, lascia sguarnita la porta. Vantaggio per il Novara mentre Davide Nicola è anche costretto a un cambio forzato. Si fa male Donkor che lascia spazio a Sabelli. Non succede nulla fino alla fine del primo tempo.

Nella ripresa il tecnico piemontese presenta la stessa formazione di inizio gara. Ci si aspetterebbe una reazione da squadra, una grinta e una voglia di vincere fuori dal comune, ma la manovra del Bari è lenta, la palla passa spesso per i piedi di Rosina che, per quanto sia fondamentale per Davide Nicola, non può fare la parte del fuoriclasse. Il tecnico prova così a cambiare le carte in tavola facendo entrare Maniero per un inesistente Puksas e De Luca per un inconsistente Gentsoglou. Ma il Bari continua sulla stessa linea. Troppe palle buttate e perse a centrocampo e tanta confusione. A confermarlo è il fatto che prima di arrivare al tiro in porta il Bari ci impiega altri 28 minuti, quando Sabelli serve Maniero al centro dell’area: l’attaccante svetta tra due difensori ma la deviazione è lenta è imprecisa. La punta si ripete al 37′, quando si divora il goal del pareggio, sempre di testa. Questa volta a servirlo, su punizione dalla trequarti, è Rosina ma Maniero indirizza malissimo di testa e la palla si spegne sul fondo. Poi la svolta, quando il quarto uomo segna quattro minuti di recupero e De Luca insiste con l’azione personale sulla destra, crossa al centro, lì dove ci sono solo maglie blu. Tra queste quella di Faraoni che evita la sconfitta al Bari infilando nella propria rete, dopo una sfortunosa deviazione. Ma al pubblico del San Nicola non basta, e sono fischi, ancora una volta.