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Domenica mattina, 16 aprile, il 19enne Ndione Souleymane, portiere della Asd Rinascita Refugees, è stato trovato morto nel letto della casa di suo zio a Milano a seguito di un malore. Il giovane calciatore doveva trascorrere lì un mese prima di tornare in Salento, dove giocava nella formazione multietnica composta da calciatori richiedenti asilo e ospiti del progetto Sprar.

Souleymane era arrivato in Italia dal Senegal all’età di 16 anni e il suo talento nel calcio era stato subito notato e apprezzato dalla società dell’Asd Rinascita Refugees. Proprio quest’ultima ieri ha annunciato il triste accaduto sui canali social: “Siamo sconvolti. La notizia della morte del nostro Souleymane, giovanissimo portiere della Asd Rinascita Refugees ci lascia senza fiato. Un giovane nel pieno della sua età migliore, pieno di sogni e speranze. La passione per il calcio e il desiderio di arrivare a giocare in un club di prestigio per potere aiutare la sua famiglia in Senegal”.

Il post sui social continua: “Da subito si è fatto notare per la sua prestanza fisica e per l’istinto felino tra i pali, un talento naturale che pian piano i mister hanno saputo affinare. Un carattere istrionico, tipico di chi nel calcio sceglie di essere il portiere. Una rarità ma anche una sicurezza che la squadra ha saputo coccolare e far crescere in capacità e sicurezza”.

Prima del suo ruolo nella Asd Rinascita Refugees, Souleymane aveva partecipato a diversi tornei nazionali organizzati dal progetto Rete e dalla Figc settore giovanile e scolastico, vincendo il campionato nel 2021 e conquistando il titolo di miglior portiere del campionato. La società conclude: “Siamo tutti affranti dal dolore per una giovanissima vita finita troppo presto. Ciao Souleymane, ti sia lieve la terra“.