Davide Nicola si fa perdonare. Dopo i tre minuti che hanno preceduto la sfida contro il Bologna, ecco una conferenza fiume di oltre mezz’ora. Tanti i temi trattati a 48 ore dalla sfida casalinga contro il Cittadella, più una dichiarazione forte, decisa, convinta: «Il mio Bari merita i playoff. Abbiamo commesso degli errori, in alcuni frangenti abbiamo peccato di concentrazione e determinazione ma per quanto visto da novembre in poi questa squadra merita di essere fra le prime otto del campionato».

«Ci sono ancora da giocare partite interessanti – continua Nicola – sei punti non sono pochi ma ci proveremo fino alla fine. Nelle ultime apparizioni abbiamo fatto incetta di pareggi, avremmo voluto vincere ma in campo ci vanno anche gli avversari. In più va considerato che Carpi e Bologna sono le prime due forze del torneo. Squadre forti e capaci. Il Bari ha dimostrato di potersela giocare alla pari, di aver colmato quel divario che c’era ad inizio stagione. E di aver trovato quella continuità che prima non aveva».

«A Carpi non ho voluto parlare perché non sono un falso ed avrei detto quello che pensavo. Un episodio eclatante che tuttavia non credo abbia condizionato il nostro campionato. Nemmeno il loro, che approdano meritatamente in serie A. Un dato di fatto è quello che con il Carpi in questa stagione non siamo stati fortunati. Qualcosa ci hanno tolto ma va bene così. Adesso affrontiamo il Cittadella, una squadra che ha nel proprio Dna il furore di chi da sempre lotta per non retrocedere. Schiattarella ha un problema alla spalla. Ebagua gioca da un mese con un’infiammazione al ginocchio e dobbiamo solo ringraziarlo. Rinaudo torna oggi ad allenarsi con noi. La formazione questa volta la deciderò all’ultimo momento».

Chiusura sul futuro. «Ho un contratto e sono lusingato di essere qui – dice Nicola – a fine campionato parlerò con il presidente Paparesta per fare una disamina sul lavoro svolto da tutti. L’unica cosa che andrà chiarita è la definizione cristallina degli obiettivi. Obiettivi dichiarati troppo in fretta o speranze mal riposte creano poi malumori. L’anno scorso si è creata chimica fra squadra e tifosi perché nessuno si aspettava nulla. Quest’anno abbiamo delusione perché la gente si aspettava un Bari in vetta alla classifica dalla prima all’ultima giornata di campionato».