La storia di Lello e Angela, che vi stiamo raccontando da mesi, è diventata virale, nel senso letterale del termine. Il moto di indignazione per le condizioni disumane in cui vivevano, nell’indifferenza delle istituzioni e della collettività, è stato ben presto sommerso dagli sfottò a mezzo social per le “intemperanze” soprattutto di Lello, quello certamente più esposto per mille motivi, il più restio a farsi aiutare.

Su instagram, su facebook e via dicendo, sono nate decine e decine di pagine, di canali, di gruppi, che hanno fatto di Lello una caricatura, video tik tok e meme ricondivisi all’infinito da migliaia di follower. La beffa oltre al danno, ai danni, subiti da una vita difficilissima di cui solo in parte è responsabile.

Eppure, in mezzo a questo delirio di scherno, c’è ancora tanta gente che spera nella possibilità di recupero dei due malcapitati, fratello e sorella solo di recente divenuti oggetto di interesse da parte di assistenti sociali e benefattori.

Dalla loro disgrazia è rimasto colpito perfino un clochard di Cagliari, uno che certo non se la passa bene, ma che ha promesso di mandare 100 euro appena potrà. A queste persone va il nostro più sentito ringraziamento. Finché la disgrazia altrui sarà sempre più grande delle proprie, varrà la pena tentare di dare una mano al prossimo, anche in mezzo alle grasse risate dei più, che con le braccia conserte continueranno a divertirsi alle spalle degli altri.