Il senso di maternità avvertito sotto la pelle e desiderato fa parte di quei misteri che vanno ben oltre la fisicità, oltre il processo riproduttivo di fecondazione, gestazione e parto, e talvolta anche al di là del figlio nato. Scegliere di esser madri significa anche sviluppare una particolare sensibilità nei confronti dell’altro, farsene carico, prendersene cura fino a che non sarà pronto a camminare da solo. Le mamme, che sia nel mondo animale o in quello umano, sono donatrici di vita ed è così che molte di loro decidono ogni anno di regalare una possibilità di sopravvivenza anche ai bimbi nati da altre donne, quei centinaia di neonati prematuri che hanno bisogno come specifica terapia del latte umano, che per tante ragioni le loro madri non riescono a dare.

Ed è il gesto d’amore che si compie tra le corsie della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Venere di Bari Carbonara dove vi è una Banca del Latte Umano Donato (Blud) che, stando ai dati dell’Asl, ha raccolto oltre 4mila litri di latte, 40mila biberon per i tantissimi bambini nati prima del tempo, grazie a 500 mamme e 30 nuove donne reclutate ogni mese. Si tratta di una storia di sensibilità umana e di qualità assistenziale che da 20 anni è in grado di curare nel miglior modo possibile tutti i piccoli venuti al mondo pretermine.

Il progetto

La Blud è un progetto fortemente voluto dal primo direttore della Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Di Venere, il dottor Savino Mastropasqua, che con la sua lungimiranza e determinazione è stato un pioniere del miglioramento delle cure e dell’innovazione tecnologica in Neonatologia nel panorama regionale e nazionale. La creazione di una Blud per garantire ai neonati prematuri un nutrimento fondamentale per la loro crescita e sviluppo, si concretizzò nell’aprile del 2003 con l’affidamento della sua gestione alla compianta infermiera Ottavia Binetti, alla quale la struttura è oggi intitolata, e alla dottoressa Marzia Tarantino.

Attualmente la Blud riceve il latte raccolto da mamme altamente sensibilizzate e selezionate tramite un primo screening fatto di colloqui ed esami specifici (esami del sangue ed esame colturale su un campione di latte), grazie ad una costante campagna di informazione e al lavoro costante svolto dalla referente infermiera Paola Albanese, e con tutto il supporto del personale medico ed infermieristico dell’Uton diretta dal dottor Gabriele D’Amato.

“Un traguardo importante – ha spiegato il direttore generale Asl Bari Antonio Sanguedolce – perché è la testimonianza di un’esperienza di successo costruita negli anni, pezzo dopo pezzo, grazie alla collaborazione dei medici e infermieri che vi hanno lavorato e vi lavorano e, soprattutto, alla sensibilità della rete di mamme donatrici che rendono così speciale questo servizio di “mutuo soccorso” capace di garantire a tanti piccoli neonati un alimento prezioso qual è il latte umano, anche quando per tante ragioni viene a mancare”.

“La sensibilità nel donare – ha affermato l’infermiera Albanese – nasce proprio all’interno dell’Utin, dove si tocca con mano la necessità di avere a disposizione latte materno. Le prime donatrici sono le stesse mamme che hanno neonati ricoverati in terapia intensiva, le quali ci chiedono di donare il latte eccedente rispetto al fabbisogno del proprio neonato. Poi vengono arruolate mamme sul territorio, attraverso i contatti telefonici o via mail, oppure quelle del Nido dell’Ostetricia con bambini nati a termine e latte in eccesso: tutte insieme costituiscono il nostro “piccolo esercito” di mamme donatrici, che vogliamo ringraziare una ad una”.

È in via di definizione, inoltre, un importante progetto che ha come obiettivo la creazione di una Rete Regionale di Banca del Latte, a disposizione di tutte le unità operative di Terapia Intensiva Neonatale pugliesi. Seguendo le linee guida della Aiblud (Associazione italiana delle banche del latte umano donato) e alcuni modelli già adottati in altre regioni italiane come la Toscana, la Banca del Latte del “Di Venere” potrà offrire il latte raccolto a tutti i centri che vorranno utilizzare questo prezioso ed unico nutrimento per i loro prematuri o per i neonati con particolari bisogni assistenziali.