E’ di 312 euro l’importo medio della tassa per i rifiuti (Tari) pagato nel 2021 da una famiglia nel nostro Paese. E’ quanto emerge da una rilevazione effettuata dall’Osservatorio prezzi e tariffe dell’associazione Cittadinanzattiva, che ha monitorato gli importi da sborsare e le differenze fra le varie zone d’Italia. La regione con la spesa media più bassa è il Veneto (232 euro), mentre la regione con la spesa più elevata è la Campania (416 euro). E la Puglia? Nella nostra regione nel 2021 la spesa familiare per la Tari ammonta a una cifra compresa fra 350 e 400 euro, quindi al di sopra della media nazionale fin quali al 30% dell’importo. “La tassa dei rifiuti in Puglia costa molto di più della media nazionale, a fronte di servizi che spesso sono a dir poco carenti. La conferma arriva da report recenti, che certificano come nella nostra regione, e nel Sud in generale, si arrivi a pagare quasi il 30% in più rispetto al dato complessivo dell’intero Paese. Una famiglia pugliese ha speso in media nel 2021 ben 381 euro per la Tari, con punte di 422 euro ad Andria, 396 a Brindisi e 385 a Trani e Bari, con il capoluogo di regione che fa registrare un incremento del 10, 7% rispetto all’anno precedente. – A intervenire sul tema è Davide Bellomo, consigliere regionale capogruppo della Lega – Senza dimenticare la spesa di 4mila tonnellate di rifiuti mandati fuori dalla Puglia perché non c’è la possibilità di gestirli sul territorio. Insomma, un vero e proprio salasso per i cittadini pugliesi che dipende essenzialmente dalla carenza degli impianti di trattamento”.

“La politica ha l’obbligo di colmare un gap non tollerabile, favorendo inoltre sempre di più gli investimenti su quelle realtà produttive che sono in grado di trasformare i rifiuti in biometano. A Modugno c’è un esempio virtuoso, ma a quella inaugurazione del marzo scorso, fatta a favore di flash e telecamere, ne devono seguire molte altre se vogliamo annullare il divario atavico con le regioni del Nord e del Centro Italia. L’economia circolare è una forma straordinaria di ricchezza, la transizione ecologica un dogma da praticare quotidianamente, diffondendo sempre più quella cultura della raccolta differenziata che in Puglia stenta ancora a decollare. Ci sono ancora 10 punti percentuali da colmare tra la nostra regione e il resto del Paese. Ognuno può fare la sua parte, pretendendo al contempo che la politica si impegni per ridurre la tassa dei rifiuti e aumentare la qualità dei servizi”, conclude Bellomo.