La spaccatura del Pd regionale sulla sorte dell’ospedale allestito negli spazi della Fiera del levante a Bari per fronteggiare l’emergenza Covid19, ormai giuridicamente conclusa il 31 marzo scorso, offre il fianco alle incalzanti critiche dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale. “Il Pd in Puglia è ancora una volta il partito del bipensiero. Anche sul futuro dell’ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari il presidente Emiliano e il sindaco Decaro si esibiscono in un imbarazzante gioco delle parti a colpi di lettere e di ambiguità – commenta Davide Bellomo, capogruppo della Lega – . Si vuole continuare a tenere in vita, come chiede il governatore, la struttura fino al 31 dicembre per le emergenze all’interno della Fiera? Decaro predisponga allora immediatamente gli atti amministrativi conseguenti e spieghi le ragioni di una simile scelta, che apparentemente non condivide, a chi vorrebbe invece ripristinare subito lo stato dei luoghi e teme per l’impatto che questa decisione potrebbe avere sullo svolgimento a settembre di un evento importante come la Fiera del Levante, non propriamente una festa patronale. Si preferisce, al contrario, smantellare quanto prima l’ospedale Covid in Fiera, come apparentemente vorrebbe il sindaco, sprecando ora o comunque a dicembre quasi venti milioni dei cittadini pugliesi? I signori della sinistra si assumano questa responsabilità, ci dicano quale strategia vogliono mettere in campo per il futuro della Fiera”. “Non si può continuare ad assistere a questo balletto di posizioni, che ha il solo obiettivo di giocare la partita contemporaneamente su più tavoli. Adottare rapidamente una vera, chiara e non equivocabile strategia comune è la prima forma di rispetto per i contribuenti e per i loro soldi. Governare significa programmare e non improvvisare. Anche solo le diverse parti di una medesima commedia”, conclude Bellomo.

Dello stesso tenore l’intervento del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, che pone sul tavolo alcune questioni specifiche sotto forma di domande rivolte al presidente Emiliano e all’assessore Palese: “Ci sono domande che meritano risposte oggi più di ieri:

1. la necessità di implementare di ulteriori 276 posti letto di terapia intensiva era conosciuta fin dal maggio 2020, perché Emiliano aspetta sei mesi e solo nel novembre 2020 si attiva per allestire in estrema urgenza l’ospedale in Fiera? Negligenza, inerzia o era tutto studiato? Nel 2020, in piena pandemia, non poteva ammettersi nè negligenza nè inerzia! perché ammettere che il ritardo è stato dovuto a negligenza o inerzia.

2. Se era noto a tutti che al 31 marzo 2022 si doveva smantellare per il venir meno dello stato di emergenza, perché si chiede solo ora un piano di ridistribuzione dei ricoveri fino al 31 dicembre prossimo e non lo si è chiesto in funzione del 31 marzo? Negligenza, inerzia o è stato tutto studiato, anche in questo caso? La scadenza del 31 marzo non poteva ammettere né negligenza né inerzia. “È ora di finirla con le ambiguità e con le parti in commedia. Si abbia rispetto dell’intelligenza dei pugliesi”, conclude Zullo.