“Il presidente della task force, Leo Caroli, mi ha inspiegabilmente impedito di partecipare, anche solo in qualità di uditore”. Queste le parole pronunciate dal consigliere regionale M5S, Mario Conca, che ha raccontato quanto accaduto questo pomeriggio, in occasione del tavolo di aggiornamento sul futuro di 170 lavoratori del Centro riabilitativo Padre Pio di Capurso.

“Se uno dei primi provvedimenti del Ministro Di Maio – ha affermato Conca – è stato quello di aprire le porte alla trasparenza e alla partecipazione dando la possibilità ai parlamentari interessati di partecipare alle audizioni ministeriali, le porte dei lavori della task force della Regione Puglia rimangono sigillate per i consiglieri regionali”.

Il consigliere regionale, che da due anni segue la vicenda dei lavoratori del Centro Padre Pio di Capurso, si è visto bloccare sull’uscio, dopo essersi recato negli uffici della Presidenza Regionale, come già accaduto in passato, per assistere al tavolo di aggiornamento sulla questione convocato dalla task force regionale.

“In una Regione – ha proseguito Conca – presieduta da un Presidente che non fa altro che vantarsi nei salotti televisivi di una “fantomatica” legge sulla partecipazione e che nell’arco di pochi mesi ha potuto incontrare ben due volte i ministri del Movimento 5 Stelle, sempre aperti al confronto con tutti, in nome di una vera trasparenza e partecipazione, accade che ad un consigliere regionale non venga nemmeno permesso di partecipare in qualità di uditore ad un tavolo che tratta di una questione delicatissima per 170 lavoratori”.

“Se il presidente Emiliano – ha concluso il consigliere – ci tiene tanto ad emulare il Movimento 5 Stelle, gli suggeriamo di copiare anche questo provvedimento del Ministro Di Maio e di emandare un regolamento che permetta ad alcuni rappresentanti delle forze politiche di maggioranza e di opposizione di partecipare ai tavoli di aggiornamento su vicende sulle quali sono poi chiamati a lavorare nell’interesse dal territorio e, nel caso di questioni legate alla sanità, dei tanti pazienti costretti ad interrompere bruscamente la continuità assistenziale”.