La decisione dell’assessorato allo Sport di concedere il patrocinio e l’uso dello Stadio della Vittoria per lo svolgimento a Bari della “Festa del Sacrificio” (Eid Al-Adha), ha fatto esplodere la polemica. Sono stati concessi soldi pubblici? Se sì, quanti? È giusto in un momento particolare come questo? La città è spaccata tra chi esprime apertamente il proprio dissenso e quanti sostengono la decisione. È la prima volta che l’evento della Comunità Islamica si celebra a Bari. Si tratta della seconda festa più importante dell’anno per i musulmani e il Comune ha deciso di consegnare l’ex stadio del Bari per la rievocazione del pellegrinaggio dei musulmani alla Mecca. La manifestazione è in programma il 12 settembre. Per il fronte dei no sulla questione è intervenuto il Coordinatore Regionale di “Noi con Salvini”, Rossano Sasso.

IL COMUNICATO – Il movimento politico Noi con Salvini Puglia esprime totale dissenso per la decisione del comune di Bari di offrire il proprio patrocinio ad una celebrazione islamica. “Vogliamo sapere – afferma Rossano Sasso Coordinatore Regionale di Noi con Salvini Puglia – quanti soldi pubblici, dei Baresi, il sindaco Decaro e l’assessore Petruzzelli spenderanno per il patrocinio della festa islamica. Non riusciamo a credere come in una città in cui le associazioni sportive e culturali chiudono per mancanza di fondi, in una Bari priva di eventi culturali d’estate per risparmiare, in una Bari piena di baresi bisognosi e poveri, questi illuminati dell’integrazione decidano di spendere soldi pubblici per delle celebrazioni di un rito religioso a noi estraneo, distante, avverso. Non ci piace il messaggio culturale, non ci piace l’atteggiamento buonista, quasi di sottomissione da parte di chi ci dovrebbe rappresentare nei confronti di chi professa una religione, o meglio un sistema di regole, quelle coraniche, che ci vedono come infedeli da sottomettere e sgozzare. Prima la moschea, adesso addirittura il patrocinio alla loro festa, in una città al centro di numerose indagini per terrorismo islamico; é troppo. Evidentemente Decaro ha deciso di corteggiare una nuova fetta di elettori, gli “italiani” di seconda generazione, e di fede islamica. Forse ha capito – conclude Sasso- che per lui e per il suo amico Renzi ormai il popolo italiano, che non è musulmano, ha già segnato la sorte.