Chissà cosa avrà pensato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, quando Silvio Maselli, assessore alle Culture della sua giunta, ha detto senza se e senza ma che non avrebbe votato lo sceriffo Michele Emiliano. Per la verità, le ragioni del non voto all’ex sindaco che pensa a una Regione da governare come una città, messe nero su bianco su Facebook nella tarda seratadi ieri, sono tante e tutte pesanti come macigni. Da ciò che si legge pare che gli scettici sulle competenze di Michelone siano tanti anche nel Pd. Scetticismo da un lato, ma dall’altro la difficoltà di rinunciare a convenienze personali o di guppo, a sentire Maselli. Indipendentemente da come andranno a finire queste primarie dal risultato apparentemente scritto da mesi, Decaro dovrà spiegare al sindaco di Puglia l’uscita del suo assessore. Un altro tassello verso la rottura con Sel certificata dallo stesso Vendola, secondo il quale non esiste più una coalzione di centrosinistra.

Le ragioni del non voto di Silvio Maselli a Michele Emiliano – «Non voterò per Michele Emiliano, perché ho visto e so come intende la politica. Perché è in campagna elettorale da 5 anni, senza aver mai parlato di contenuti, senza avermi fatto capire mai che Regione abbia in testa. E soprattutto perché si ritiene uno sceriffo, pensando che la Regione si governi come una città e che nessuno sia migliore di lui. Errore che potrebbe essere fatale per lui e, purtroppo, per tutti noi. In tantissimi suoi elettori, troppi, mi hanno riservatamente manifestato la preoccupazione di affidargli un compito gravoso, sapendo che non avrà la temperanza per gestirlo. Chissà se avranno il coraggio di uscire dallo schema della convenienza personale o di gruppo. Io, che penso ancora la politica sia lo spazio del servizio, delle idee e dei sogni, difendo la Puglia migliore. E voto Dario Stefàno»