La Regione Puglia continua a iniettare soldi pubblici dentro le sfatte vene dei Consorzi di Bonifica. La riunione della maggioranza politica, convocata ieri dal presidente Vendola, ha deciso di devolvere altri 20 milioni di euro: 8,5 milioni per spese funzionamento; 2,5 milioni a copertura del mancato gettito delle tasse su immobili non rurali e 8,5 milioni utili alla manutenzione straordinaria delle strutture irrigue.

Nella Legge finanziaria del 2013 furono già assegnati 20 milioni di euro in favore dei quattro consorzi: Terre d’Apulia, Arneo, Stornara e Tara, Ugento, Li Foggi. Denaro  destinato genericamente alle “spese di funzionamento”.  «Voglio un unico commissario istituzionale e la politica non deve per nulla ficcare il naso in questa vicenda, perchè ha già la responsabilità di aver impedito la riforma che era necessaria… C’è un pregiudizio forte nei confronti dei Consorzi di bonifica, visti come delle vere e proprie giostre degli sprechi», aveva tuonato Vendola.

I documenti firmati dal presidente e dai suoi assessori ribadiscono, per così dire, le contraddizioni della Giunta regionale. È proprio quest’ultima, che dal 2005 nomina i commissari straordinari dei Consorzi. In primis quello di Terre d’Apulia: Giuseppe Maria Cavallo, Anna Svelto, di nuovo Giuseppe Maria Cavallo. Per ultimo Giuseppe Antonio Stanco, designato da presidente e Giunta il 4 luglio 2011, scadenza 31 dicembre 2011, prorogata al 31 dicembre 2012 e successivamente fino 31 dicembre 2014.

Il presidente Vendola riguardo lo status quo finanziario dei Consorzi ha detto: «Non è più possibile procrastinare questa situazione, altrimenti andremo incontro al default dei Consorzi e al default della Regione”. Bene, anzi, malisimo. Tradotto in italiano, default signica fallimento. Bancarotta di quale entità politica e istituzionale pugliese? Default anche di chi ha amministrato la Regione e i suoi Consorzi. Secondo gli ultimi dati disponibili, il debito accumulato dai Consorzi è ingente: 274 milioni di euro.