Nessuna notizia ufficiale, ancora per il momento, ma il numero di operai positivi al coronavirus nello stabilimento Siciliani di Palo del Colle sta salendo. Lo sappiamo, perché abbiamo fonti solide, che spesso combaciano con quelle ufficiali. Non avendone certezza, non diamo numeri, così come ignoriamo se a risultare positivi siano operai alle dipendenza dirette degli imprenditori palesi o di una cooperativa.

In attesa delle conferme istituzionali, la macellazione delle carni è stata sospesa per provvedere alla sanificazione degli ambienti. Non sappiamo neppure se a far optare per il tampone di massa siano state le lamentele di alcuni dipendenti unite al nostro interessamento. Questa non è l’ora delle medaglie o della ricerca delle responsabilità.

Sta di fatto che la questione Siciliani, pur trattandosi di un’azienda privata che può decidere di comunicare o meno cosa succeda al proprio interno, è di assoluto interesse pubblico. Non c’è mai stato niente di personale se non il dovere di informare, soprattutto quando la popolazione brancola nel buio. In questi giorni abbiamo provato a cercare informazioni dalla fonte diretta (azienda e commissario prefettizio), senza tuttavia avere risposte, arrivate striminzite e con netto ritardo.  Il primo caso di positività in azienda risalirebbe a più di un mese fa.

Il punto oggi non è il numero dei contagiati, ma il dovere di informare la comunità. E per comunità non ci riferiamo ai soli cittadini di Palo del Colle, ma all’intera popolazione Barese, essendo gli operai e gli impiegati provenienti da numerosi paesi dell’area metropolitana. Non siamo l’ufficio stampa dell’azienda Siciliani e neppure i portavoce del commissario, ma giornalisti capaci di comprendere quanto sia delicato il momento specifico. Giornalisti consci del peso delle parole che usano.

Pur essendo in presenza di una situazione delicata, la popolazione deve mantenere la calma e restare a casa, per consentire alle autorità – ora che stanno prendendo coscienza di quanto sta accadendo – di fare il proprio lavoro. In queste ore abbiamo subito minacce e critiche di ogni tipo dall’interno dell’azienda, da persone vicine a certi dipendenti, ma anche da quanti hanno pensato a non si sa quale interesse personale nella vicenda. I familiari dei dipendenti, contagiati e assolutamente sani, sono stato oggetto di offese. Inqualificabile.

Siamo giornalisti e quindi cerchiamo notizie, le verifichiamo, ci poniamo domande e ne facciamo. Continueremo a farlo. Restiamo a disposizione dell’azienda Siciliani e delle istituzioni, con la speranza di poter contare d’ora in poi su una comunicazione puntuale e trasparente.