Alla vigilia della super presentazione di Uovo Kids abbiamo sollevato alcuni dubbi sacrosanti. Dubbi che né il sindaco Antonio Decaro né l’assessore alla Cultura Silvio Maselli hanno chiarito. Le loro parole, nel caso dell’assessore una fuga stizzita, hanno in realtà aumentato le nostre perplessità e quelle di molti cittadini baresi, oltre che degli operatori culturali che non appartengono al cerchio magico e del Movimento 5 Stelle. “Niente bandi per le mostre”, aveva spiegato il primo cittadino, sottolineando che sceglie il direttore artistico a titolo gratuito del Polo delle Arti Contemporanee cosa “mostrare” per il bene della città.

A spiegare il conflitto d’interessi non siamo noi, ma lo stesso direttore Torrigiani in questa recentissima intervista a firma di Corrado Beldì del 5 otobre scorso, quando senza dire niente a nessuno si stava lavorando all’esportazione del costosissimo Uovo milanese. Bene, il sindaco Decaro ha dichiarato che Uovo Kids è stata  una sua precisa scelta – di Torrigiani – e quindi è stato possibile fare un’assegnazione diretta per questa mostra d’arte contemporanea. La finiamo di chiamarla mostra? Lo sappiamo tutti che se non fosse stata definita tale – neppure gli organizzatori la chiamano mostra nella loro comunicazione ufficiale – non si sarebbe potuta finanziare così allegramente.

Torrigiani risulta tuttora ceo della Boiler Corporation. Umberto Angelini, ideatore di Uovo Kids, invece, è amico di lunga data di Torrigiani. Nell’intervista, il collega chiede all’esperto d’arte e cultura: Chi frequentavi allora? Torrigiani risponde: “Ricordo tante persone, ma soprattutto Umberto Angelini…Proprio in quegli anni nacque «Boiler», mentre lui cominciò a fare Uovo”. E l’uovo è riuscito proprio bene. Non solo. Il giornalista, alla fine torna sull’argomento e domanda: Chi sono i tuoi amici? Torrigiani chiude l’elenco così: “…e Umberto Angelini, mamma mia è proprio difficile definirlo”. Non si tratta solo di amicizia, però.

Nel Portfolio clienti della Boiler Corporation c’è Uovo (il progetto artistico da cui nasce Uovo Kids) e a cui collabora Torrigiani. Far affidare 85mila euro di soldi pubblici ad un amico/cliente per un progetto a cui si è collaborato (seppure stranamente non a pagamento), non è forse un conflitto d’interessi? Oltre al “fondo di riserva del sindaco”, si scopre quindi esserci un “fondo di riserva di Torriggiani” che, come sostiene l’assessore Maselli in preda alla sua ossessione di scimmiottare ciò che si fa nel resto del mondo, andrà incrementandosi anno dopo anno. Soldi che saranno spesi a piacimento e che, prima di essere del sindaco e di Torriggiani, non sia mai qualcuno se lo sia scordato, sono dei contribuenti baresi.

Considerando anche che ci sono due milioni di euro annui al Petruzzelli (che non brilla per il coinvolgimento del territorio e degli artisti pugliesi), e varie regalie a soggetti privati, come nel caso di Roberto Ricco e il “suo” Bari per Bari, oltre alle variazioni di bilancio per donare altri 2mila euro al Petruzzelli per le spese di guardiania, possiamo solo constatare l’alto livello di strafottenza e alergia al rispetto delle regole e del buon senso.