consiglio comunale

Consiglio Comunale: dalle sedici alle 21.30 per discutere del nulla. O meglio, per vanificare nel nulla una discussione che pure, potenzialmente, potrebbe essere di grande interesse per la città. La seduta di ieri sera presenta, forse, una sola novità che non è quella dell’uso del voto elettronico (sono anni che il Consiglio Comunale ne dispone, ma non era mai stato usato): ma la spaccatura ormai insanabile nella minoranza, di per sé già molto variegata.

Una spaccatura che vede, contrapposti al PD e ai suoi satelliti, sostanzialmente tre opposizioni che ormai tendono ad andare ciascuna per proprio conto, vanificando reciprocamente l’efficacia delle iniziative.

Forza Italia e il Nuovo Centro Destra, da una parte.  Cinque Stelle, dall’altra. Desirée Digeronimo e Impegno Civile dall’altra ancora. E questo appena qualche giorno dopo l’elezione del nuovo Consiglio Metropolitano in cui le opposizioni, escludendo i 5 stelle, si erano presentate unite in un’unica lista, ottenendo sette consiglieri su diciotto.

Per non parlare del crescente malessere all’interno della stessa maggioranza. I limiti del sistema a suffragio universale per l’elezione del sindaco si stanno rivelando tutti perchè è giunta a piena maturazione la crisi identitaria dei partiti e del Partito come istanza di rappresentanza e mediazione politica.

E i movimenti, le liste civiche, i raggruppamenti neopolitici, specie se di derivazione squisitamente partitica, stanno dimostrando la loro inidoneità a svolgere il ruolo per il quale sono stati creati. Ore e ore di discussione vuota, al limite dello sciocchezzaio autoreferenziale e narcisista (tanto che il rustico ma sincero Pasquale Finocchio, vicepresidente del Consiglio e  Capogruppo di Forza Italia non ha mancato a modo suo di rilevare la perniciosa influenza della telecamerina di Telebari: e visto che le sedute vengono comunque mandate in streaming con attrezzature del Comune, ci chiediamo anche noi a cosa serva).