“Da eroi in camice bianco a ‘vergognosi nullafacenti discriminatori’ e ‘angeli della morte’.
Sì, avete letto bene. La colpa? Aver scattato delle foto e mostrato un cartello con la scritta ‘no vax no party'”. Inizia così il lungo post degli infermieri e dei medici dell’ospedale Riuniti di Foggia.
“È facile come respirare cambiare opinione su quella categoria che un anno e mezzo fa riempiva le pagine dei quotidiani per l’elogio al sacrificio, la forza di volontà, l’umanità, la professionalità nel salvare le vite umane; una categoria che suscitava ammirazione: ‘angeli custodi’ della vita, semidei senza tempo a cui anche i supereroi si inchinavano al loro passaggio (chi non ricorda la famosissima immagine?), simbolo di una Italia bella e generosa, unita nella guerra alla morte”.
“Foto di medici, infermieri, oss in tuta su cui scrivere frasi d’amore per il proprio caro lontano dagli abbracci a causa di turni estenuanti e spesso devastanti, parole dolci per augurare buon compleanno ai figli a cui non poter dare nemmeno un bacio per paura di infettarlo, ritornelli di canzoni per salutare la mamma o il papà prigionieri di quattro mura; foto di momenti con un pezzo di torta mangiato con frugalità con un collega mentre tutti bardati si festeggia il Natale in ospedale, il boom dei balletti TikTok che riempivano di allegria il cuore e di commozione gli occhi per l’empatia di quei momenti così semplici ma liberatori”.
“E adesso? Adesso, ad agosto 2021, ci si deve difendere nelle aule virtuali delle piattaforme social da fango vero e vere schiere di raffinati pensatori ‘no vax’ poco propensi al confronto civile e costruttivo lontano dai canali della onestà intellettuale e dell’educazione. Le foto? ‘Nullafacenti nei corridoi che non si occupano dei malati’. ‘Vuol dire che non c’è così tanto lavoro: e noi vi paghiamo con i nostri soldi’. ‘Vi segnaliamo e diffidiamo per atteggiamenti discriminatori’”.
“L’ospedale sarà sempre dalla parte di tutti i lavoratori che ogni giorno mettono al servizio dei cittadini la propria professionalità e umanità; farà sempre quadrato attorno a chi ha rischiato e rischia ogni giorno la propria incolumità per il bene altrui (leggasi anche aggressioni al personale medico) e lo fa con dedizione e impegno senza distinzione alcuna.