Non sappiamo se il nuovo responsabile del distretto Arif Bari Sud-Est, Giovanni Calderaro, abbia già consegnato al direttore generale Domenico Ragno la relazione sul suo presunto conflitto di interesse, ma i dubbi sulla regolarità della nomina diretta restano tutti.

È vero che Calderaro non è proprietario della masseria sulla provinciale che collega Conversano a Turi, ma è altrettanto vero che nella struttura intestata a sua moglie e suo cognato avrebbe la residenza e a quanto pare alleverebbe anche un discreto numero di vacche.

La masseria, lo ricordiamo, ricade nel territorio di competenza del distretto Arif di cui è stato messo a capo. Una masseria, si sa, necessita di un gran quantitativo di acqua. A fornirla è l’Arif.

Il conflitto di interesse, a meno che intanto non sia cambiata la normativa, vale fino alla parentela di secondo grado. Restando in tema di presunta irregolarità, poi, giova ricordare che Calderaro, assumendo il compito di impiegato avrebbe già dichiarato che non sussistono situazioni di conflitto tra le sue mansioni e gli interessi personali del coniuge oltre che dei conviventi, entro il secondo grado di parentela.

Quelle dichiarazioni, come ovvio, comprenderebbero anche la consapevolezza di eventuali responsabilità penali nel caso di affermazioni mendaci, con tanto di pene previste dalla legge.

Le dichiarazioni sono quelle volute nel 2017 dall’ex direttore tecnico e chieste a tutto il personale Arif, proprio per comprendere quali possibili conflitti avessero nei territori di appartenenza.

Ai sensi dell’articolo 47 del Dpr 28/12/2000, numero 445, oggi Calderaro dovrebbe aggiornare tali dichiarazioni, quantomeno dovrebbe mantenere l’impegno “a comunicare le eventuali nuove e diverse situazioni lavorative che dovessero insorgere”.

C’è un altro fatto non trascurabile. Calderaro non avrebbe l’autorizzazione regionale a svolgere i compiti assegnatigli personalmente da Ragno. Non risulta che a tal proposito il Servizio Demanio e Patrimonio della Puglia si sia ancora espresso.

Calderaro, infatti, è un distaccato della Regione Puglia, con un basso livello rispetto agli incarichi che la stessa Regione ha conferito ai livelli D. Siamo certi che il dipendente non ometterà di scrivere nulla nella relazione sul suo presunto conflitto di interesse.