Il partito di estrema destra Rassemblement National (RN) ha ottenuto il 33% dei voti nel primo turno delle elezioni legislative francesi, un risultato storico che apre scenari inediti per la politica del paese. Marine Le Pen, leader del RN, punta alla maggioranza assoluta nel secondo turno previsto per domenica 7 luglio, ma il partito dichiara pronto a governare anche senza di essa.

Sebastien Chenu, vicepresidente dell’Assemblea nazionale francese sciolta da Macron ed esponente di spicco del RN, ha affermato su France 2: “Se c’è davvero un sostegno da trovare, ci assumiamo le nostre responsabilità davanti ai francesi”. Chenu ha suggerito che alcuni deputati potrebbero sostenere il RN per evitare un’impasse parlamentare, anche senza formali alleanze con altre forze politiche come quella di Éric Ciotti.

Jordan Bardella, candidato premier del RN, si era inizialmente detto riluttante a guidare il governo senza una maggioranza assoluta di 289 seggi. Tuttavia, dopo il primo turno, Bardella ha aperto al dialogo con Jean-Luc Mélenchon, leader del Nouveau Front Populaire (NFP), affermando su ‘X’: “Dopo questo primo turno, ci sono due opzioni per i francesi: l’alleanza del peggio e l’estrema sinistra al potere, oppure l’Unione nazionale, la Repubblica ei suoi valori”.

Il presidente Emmanuel Macron, preoccupato dalla crescente forza del RN, ha convocato una riunione di governo all’Eliseo per studiare strategie atte a contrastare l’avanzata dell’estrema destra. “Il primo turno delle elezioni legislative segna una sconfitta per la nostra maggioranza, la maggioranza del presidente”, ha dichiarato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire su France Inter, esortando a fare tutto il possibile per evitare una vittoria assoluta del RN.

Al primo turno, il RN ha ottenuto il 33% dei voti, seguito dalla coalizione di sinistra NFP con il 28% e dalla coalizione presidenziale Ensemble con il 20%. È la prima volta che il RN supera il 20% in un’elezione legislativa, aprendo la possibilità di formare un governo di estrema destra in Francia.

Il sistema elettorale francese prevede un voto a due turni in 577 collegi elettorali. Se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, insieme a chi ottiene almeno il 12,5% degli elettori registrati. Questo sistema potrebbe favorire la RN se gli avversari non riescono a unire i voti contro di loro.

Per evitare una vittoria del RN, Macron ha chiesto di valutare la situazione in ogni circoscrizione per trovare alleanze, anche con candidati de La France Insoumise. La coalizione presidenziale Ensemble pour la République ha chiesto esplicitamente ai propri candidati arrivati ​​terzi nei vari collegi di ritirarsi a favore di chi può battere il RN.

Luc Mélenchon ha dichiarato che ritirerà la candidatura del NFP in caso di “triangolazione” al secondo turno per evitare di passare al RN, mentre Raphaël Glucksmann di Place Publique ha affermato: “Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe”.

Il voto giovanile ha visto una forte attrazione per il NFP, con il 41% degli elettori tra 18 e 24 anni che ha votato per la coalizione di sinistra. Il RN ha ottenuto il 23% dei voti giovani, mentre l’Ensemble ha raccolto solo il 13%.

La tensione è alta in Francia, con il secondo turno delle elezioni legislative che potrebbe determinare il futuro politico del paese.