Il giorno del parto dovrebbe essere il giorno più bello della vita di una donna e invece per svariate ragioni, tra cui malasanità, può trasformarsi in un incubo. È quanto accaduto a una giovane madre, originaria di Ceglie Messapica, ricoverata lo scorso 21 agosto nel reparto di ostetricia dell‘ospedale di Martina Franca. La ragazza è stata sottoposta a un parto cesareo d’urgenza e dopo aver dato alla luce il suo piccolo è stata dimessa. A distanza di qualche giorno, la neo mamma ha cominciato ad avvertire forti dolori all’addome e febbre alta durata circa 2 settimane; ha riferito i sintomi al suo ginecologo che l’ha rassicurata dicendole che si trattava solo degli strascichi del cesareo.

Eppure la sofferenza fisica si faceva sempre più lancinante per la ragazza che ha così deciso di rivolgersi a uno studio privato che ha rivelato, mediante un esame strumentale, una massa nella zona addominale che andava assolutamente identificata tramite tac. A questo punto è stato necessario portare la giovane madre all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, poiché il dispositivo di metodica diagnostica non risultava funzionante presso il pronto soccorso di Martina Franca.

Nel nosocomio tarantino è emerso che quella massa indistinta era una garza di ben 14 centimetri attaccata all’utero e le ovaie della donna, che aveva provocato un’infezione diffusa in varie zone del corpo che aveva inoltre portato alla creazione di liquido nei polmoni. La paziente è stata immediatamente operata dall’equipe sanitaria del Santissima Annunziata per rimuovere l’elemento estraneo, riuscendo così a salvarla dalla setticemia. La storia avrà inevitabilmente dei riscontri legali e la ragazza ha richiesto le cartelle cliniche inerenti all’iter sanitario che ha dovuto subire in entrambi gli ospedali; la documentazione servirà probabilmente per una denuncia in Procura.