Nella mattina del 9 agosto, si è aperto un caso spiacevole su una vicenda ancora poco chiara. Quel che è certo, è che due ragazzi stranieri, ospiti nel centro d’accoglienza “Casa del Sole” a Laureto, non sono riusciti a salire sul bus che li avrebbe portati a Fasano nonostante avessero i biglietti. Ora, se i biglietti fossero errati, già usati, scaduti o altro, non lo sappiamo e, probabilmente, non lo sapremo mai. Parlare di razzismo dinanzi al “non potete salire” dell’autista del bus Ferrovie del Sud Est è, per ora, sbagliato in quanto nessuno ha la certezza che i biglietti fossero effettivamente validi; gli unici a poter dimostrare la verità sarebbero i due ragazzi africani se solo avessero ancora i biglietti. I vertici di FSE, chiamati in causa dal Cobas, dall’assessora Maurodinoia e dalla dirigente della sezione Trasporto pubblico locale Iadaresta, sono tenuti a dare spiegazioni sull’accaduto.
Brindisi, bus negato a 2 immigrati ospiti a Laureto: chieste spiegazioni alle Ferrovie del Sud Est
"In merito alla vicenda dei due ragazzi di nazionalità senegalese ivoriana ai quali sarebbe stato negato l’accesso su ben tre autobus della società a Laureto di Fasano nella mattina del 9 agosto, abbiamo inviato una nota alla società Ferrovie del Sud Est per chiarimenti in merito", ha comunicato Anita Maurodinoia, assessore ai Trasporti della Regione Puglia.
“In merito alla vicenda dei due ragazzi di nazionalità senegalese ivoriana ai quali sarebbe stato negato l’accesso su ben tre autobus della società a Laureto di Fasano nella mattina del 9 agosto, insieme alla dirigente della Sezione TPL e Intermodalità, Carmela Iadaresta, abbiamo inviato una nota alla società Ferrovie del Sud Est per chiarimenti in merito. Da quanto comunicato dal Centro di Accoglienza “Casa del Sole” di Laureto, che ospita i due ragazzi, pur essendo in possesso di regolare titolo di viaggio per raggiungere Fasano, i due non sono stati fatti salire sugli autobus con varie motivazioni: autobus non idoneo e titolo di viaggio irregolare.
Ritengo che se tale circostanza venisse confermata si configurerebbe una pesante violazione agli obblighi contrattuali in quanto si vedrebbe negato il diritto alla mobilità che, per definizione, deve essere universale e indifferenziato.
A FSE è stata quindi chiesta, “ad horas”, una dettagliata relazione sui fatti ‘al fine di poter attivare, ove verificata la veridicità dell’accaduto, ogni possibile azione di tutela nei confronti degli utenti’, anche attivando la competente Sezione Vigilanza sul TPL del Dipartimento regionale per la Mobilità“. Così ha concluso Anita Maurodinoia, assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Puglia.