A Barletta, è avvenuta una vicenda particolarmente assurda, rispetto alla quale l’attuale Amministrazione sembra abbia dimostrato un totale disinteresse, motivo per cui il protagonista si è rivolto al Tar di Bari, che si è pronunciato il 30 maggio scorso.

Stando a quanto racconto la Gazzetta del Mezzogiorno, nel 1956, il Comune di Barletta avrebbe concesso a un cittadino il terreno per costruire una cappella all’interno del cimitero monumentale, precisando che “è fatto assoluto divieto di tumulare persone estranee al nucleo familiare”. Eppure, lo scorso anno, il figlio dell’originario concessionario ha scoperto la presenza di due estranei nella tomba di famiglia, un uomo e una donna che non hanno nulla a che fare con il loro nucleo.

Per questa ragione, il proprietario della cappella ha presentato istanza di accesso agli atti, e ha scoperto che il Comune ha consentito la tumulazione delle salme rinvenute, nonostante il cittadino non avesse mai prestato alcun consenso, con la diretta conseguenza che le firme apposte in calce all’autorizzazione sarebbero state falsificate.

Il proprietario della cappella ha depositato due istanze, il 4 e il 26 agosto 2022, per chiedere la rimozione delle salme e trasferire le spoglie in un’altra zone dell’area cimiteriale. Richiesta mai accolte dall’amministrazione comunale e che hanno costretto l’uomo a presentare un ricorso al Tar, mediante l’avvocato Marco Palieri.

Nel provvedimento del giudice della terza sezione Giacinta Serlenga si legge che “il silenzio serbato dal Comune è manifestamente illegittimo per contrasto con i principi consolidati della legge 241/90”. Ora al comune toccherà adottare un provvedimento entro 90 giorni e il magistrato ha condannato l’ente a pagare mille euro di spese legali in favore del cittadino.