In una scuola elementare di Vernole (Le), durante l’orario della mensa scolastica, un bambino ha rischiato di ingoiare due pezzi di metallo, delle retine da stoviglie, presenti nel proprio piatto di pasta.

Il bambino è riuscito ad espellerli immediatamente prima che potesse ingoiarli evitando di soffocare. I genitori, impauriti e infuriati per la pericolosità dell’incidente, hanno denunciato l’accaduto in caserma.

Questo è quanto accaduto circa due anni fa e che vede sotto accusa la società che gestiva il servizio mensa della Scuola A. Diaz di Vernole, e nello specifico l’amministratrice della ditta, una 48enne residente in un comune salentino.

Per la donna, che ha cercato di opporsi al decreto di condanna, la vicenda non si è conclusa. Il giudice delle indagini preliminari, Laura Liguori, ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio e il processo si terrà il 6 giugno prossimo.

Sulla donna grava il seguente capo di imputazione “in qualità di amministratore unico della società affidataria del servizio mensa scolastica dell’Istituto comprensivo di Vernole, distribuiva, per il consumo, pietanze insudiciate in quanto alcune porzioni di cibo, destinate ai bambini nella sede della scuola A. Diaz, venivano ritrovati due oggetti in metallo e un capello”.

Sentite le testimonianze di altri bambini, non si è trattato di un caso isolato ma altre volte hanno trovato corpi estranei nel loro cibo.