“Per l’autopsia dovete pagare 4mila euro”. Questa è la comunicazione ricevuta dai genitori di Marcello Vinci, il 29enne fasanese ritrovato morto in circostanze misteriose a Chengdu in Cina tra il 5 e il 6 marzo scorsi. Dopo la richiesta di un’alta somma di denaro per il trasporto della salma in Italia, per la famiglia del giovane si prospettano dunque nuove difficoltà. Nello specifico le autorità cinesi hanno comunicato che l’autopsia potrà avvenire solo dopo il pagamento anticipato della somma richiesta. Le analisi tossicologiche, invece, potranno essere pagate dopo il referto. L’autopsia e questi esami sono necessari per poter proseguire con le indagini e per trovare elementi che possano aiutare a fare chiarezza sulla morte del giovane pugliese.

La vicenda

Marcello Vinci, originario di Martina Franca, ma residente da alcuni anni in Cina, era stato ritrovato morto tra il 5 e il 6 marzo scorsi. La madre, Angela Berni, aveva subito lanciato un appello sui social per chiedere aiuto a chiunque potesse avere informazioni utili alle indagini, relativamente alle ultime ore di vita del figlio. In un primo momento le autorità locali avevano ipotizzato un suicidio del giovane, mentre oggi parlano genericamente di una “caduta dall’alto”. Il giovane era stato ritrovato ai piedi di un grattacielo a Chengdu. In quell’edificio si troverebbe l’abitazione di un 45enne cinese conosciuto da Vinci qualche giorno prima sui social, fermato e rilasciato due settimane dopo dalla Polizia cinese.

I genitori e familiari non avevano mai creduto all’ipotesi suicidio. Già a seguito della notizia della morte del ragazzo, avevano sottolineato il fatto che il giovane stesse bene. Era inoltre sempre in comunicazione non solo coi familiari, ma anche con amici e contatti social. Con loro condivideva post sul territorio, sulla cultura e sui costumi cinesi. Conosceva bene la lingua cinese e sembrava essersi integrato abbastanza bene con la realtà del Paese che lo ospitava. Durante il periodo del Covid aveva vissuto con alcune difficoltà le restrizioni imposte e sperava di poter rientrare presto in Italia dalla famiglia, come testimonia un suo post su Facebook del 6 dicembre 2022. “L’unico desiderio sotto l’albero è che questo sia l’ultimo anno in Cina“. Tra i conoscenti Vinci è ricordato come un ragazzo buono, affabile, sorridente e altruista, la cui morte resta inspiegabile.

L’appello alle Istituzioni

Nei giorni scorsi era intervenuto nella vicenda anche il Sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria. Il primo cittadino aveva infatti scritto sia al Ministero degli Esteri e della Coooperazione Internazionale che al Consolato Generale d’Italia a Chongqing. All’appello del Sindaco aveva risposto proprio il Console Guido Bilancini. “Fin dal momento in cui questa triste vicenda è iniziata gli uffici della Farnesina si sono impegnati al massimo per ottenere chiarezza e assicurare il rientro delle spoglie di Marcello Vinci in Italia. Continueremo nel nostro lavoro con tutta la dedizione che questo richiede“.

Anche la famiglia di Vinci ha rivolto un appello alla Farnesina e al Consolato per chiedere chiarezza. Nella vicenda ci sono infatti poche certezze e molti dubbi, a cui si è aggiunto un episodio specifico che ha turbato i familiari del giovane. La madre di Vinci ha infatti segnalato come alcune foto del figlio venissero utilizzate da un profilo Facebook di un certo “Fabio Terra”, che risultava attivo fino al 18 marzo e poi chiuso. “Prioritaria attenzione” è stata garantita dal Ministero e dal Consolato.