Lo scorso 9 febbraio, nelle campagne di Santeramo in Colle, a circa 45 chilometri da Bari, in circostanze a dir poco inquietanti, è stata trovata morta Michelle Baldassarre, igienista dentale di 55 anni: il suo cadavere si presentava completamente carbonizzato e con una lama conficcata nel torace.

Non si esclude l’ipotesi che la donna, madre di due figlie di 26 e 28 anni, possa essere stata uccisa. Santeramo in Colle, cittadina di 25mila abitanti sulla murgia barese, ormai da quasi due settimane è alle prese con il dramma, apparentemente inspiegabile, della morte della donna. La popolazione è divisa fra chi si rassegna all’idea che la donna si sia uccisa, e chi invece, non crede possibile che Michelle abbia fatto un gesto simile.

Dopo i primi giorni di attività incessanti di investigatori e inquirenti sul luogo dove giaceva il cadavere e gli accertamenti tecnici fatti nell’immediatezza dei fatti – primo fra tutti l’autopsia – l’indagine prosegue nel silenzio di chi sta cercando faticosamente di mettere in insieme i pezzi. Il fascicolo per istigazione al suicidio sulla morte della 55enne, sembra intrecciarsi a maglie sempre più strette con quello per maltrattamenti a carico del marito della donna, Vito Passalacqua, che pochi giorni prima era stato denunciato dalla donna per maltrattamenti. Lui era finito agli arresti domiciliari, ed è tuttora detenuto, e lei in una casa protetta. «I santermani soffrono per quello che è successo a questa sfortunata donna. Tornata dalla casa protetta che l’aveva ospitata dopo i presunti maltrattamenti subiti dal marito, potrebbe esserle mancato l’aiuto che in quel momento le era indispensabile per ricominciare».